Punte dei piedini che si “guardano”: si risolverà?

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 26/02/2019 Aggiornato il 26/02/2019

Quasi sempre il bambino a mano a mano che cresce impara a camminare tenendo i piedi diritti.

Una domanda di: Vincenzo
Salve dottore ho una bimba di 3 anni che quando cammina tende a mettere i piedi verso l’interno e spesso sbanda perdendo l’equilibrio… ha fatto una visita dicono che i piedi stanno bene… Mi chiedo se sarà qualche altra cosa che la porta ad assumere questo atteggiamento. O invece si risolverà tutto spontaneamente con la crescita? Grazie mille.
Leo Venturelli
Leo Venturelli

Caro papà, il problema che segnala nella bambina probabilmente tenderà a risolversi lentamente e progressivamente più la piccola correrà e salterà e crescerà: spesso si tratta di una postura che non dipende dai piedi ma dall’asse intero degli arti inferiori che tendono a far piegare i piedi verso l’interno. Si parla di antiversione della testa femorale, situazione appunto che in genere migliora in rapporto alla crescita e anche alla via via sempre maggiore capacità della bambina di raddrizzare i piedi per evitare di incespicarci mentre cammina. Ovviamente per avere la certezza che si tratta di sun fenomeno transitorio che non ha signifcato dal punto di vista medico occorre il parere del pediatra o dell’ortopedico (che comuqneu voi avete già consultato). Le consiglio di abituare la bambina a sedersi a terra all'”indiana” e di non sedersi sulle sedie tenendo le gambe all’indietro. Per il resto, la faccia correre e saltare il più possibile, evitando di portarla in passeggino quando i tratti da percorrere a piedi dal punto di vista della lunghezza sono ragionevolmente affrontabili da una bambina di tre anni. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti