Quanto si può aspettare per avere un figlio?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Dottor Claudio Ivan Brambilla Pubblicato il 03/10/2023 Aggiornato il 03/10/2023

Anche se negli ultimi anni si è diffusa l'idea che si possa procrastinare di anni e anni la ricerca di un figlio, dal punto di vista medico la verità è che se si ha in progetto di diventare genitori è molto meglio dare seguito al proprio desiderio quando si è giovani.

Una domanda di: Sara
Ho appena compiuto 36 e ancora non mi sento pronta ad avere un figlio mentre il mio compagno sì; questa cosa mi ha messo in crisi.
A quali rischi vado incontro se continuo a rimandare? La mia età è già da considerare avanzata?
Grazie.

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora,
mi permetto di dirle che se non si sente pronta per avere un figlio a 36 anni non credo che le cose cambieranno in futuro, visto che lei è nel pieno dell’età adulta, cioè nell’epoca della vita in cui il desiderio di maternità o di paternità o, più in generale, di “prendersi cura di qualcuno” diventa generalmente prioritario su tutto. Non c’è nulla di male, naturalmente, ed è una buona cosa che lei sia così lucida nel riconoscere che non si sente pronta. Per fortuna fare un figlio non è obbligatorio ed è molto più
corretto rinunciarci piuttosto che metterlo al mondo per “dovere” o, peggio ancora, per accontentare altri e questo vale anche se questi “altri” è uno solo: il proprio compagno. Detto questo, di sicuro lei conosce benissimo i rischi a cui si va incontro se si fa un figlio in età matura. Già a 36 anni le probabilità che sia colpito da sindrome di Down cominciano a essere significative: se a 20 anni il rischio è di 1 su 2000 nati a 35 è già di 1 su 365 nati e a 40 anni di 1 ogni 100 nati. Non a caso il sistema sanitario
nazionale eroga gratuitamente l’amniocentesi alle donne incinte dai 35 anni in su. Ma ci sono altri problemi di cui tenere conto quando si decide di rimandare la gravidanza a un’età avanzata dal punto di vista della fertilità. Dopo i 35 anni aumenta il rischio di aborto spontaneo, di diabete gestazionale, di placenta previa (con conseguente necessità di sottoporsi al cesareo) e di neonato con basso peso alla nascita. Va tenuto conto anche che è meno facile concepire, quindi è anche possibile che dal momento in cui
si decide di dare inizio a una gravidanza trascorra magari un altro anno prima di riuscire nell’intento, con un conseguente incremento dei vari rischi sopra elencati. Tenga presente che anche l’età del padre ha un suo peso: se ha più di 40 anni ha maggiori probabilità di avere un figlio con malformazioni. L’idea che si è andata affermando negli ultimi anni che si possa procrastinare di anni la maternità (e la paternità) spiace dirlo ma è sbagliata: se si vuole un figlio è opportuno cercarlo quando si è ancora giovani, possibilmente intorno ai 30 anni. Non è un imperativo categorico, ogni donna, ogni coppia può fare quel che crede, ma dal punto di vista medico la verità è questa. Cari saluti.

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