Ho 34 anni, ho tre bimbi nati tutti e tre con parto cesareo. Nell’ultimo cesareo ho avuto una lesione alla vescica per l’aderenza della placenta. Dopo l’operazione hanno visto che usciva sangue nella sacca del catetere e mi hanno fatto dei lavaggi loro con il catetere con l’ecografia in corso insomma un po’ così all’ultimo! Ma ringraziando Dio dopo tre giorni siamo usciti. Ora dopo quasi 5 anni davvero inaspettata è arrivata un quarta gravidanza, all’inizio l’ho presa molto male, proprio pensando a un altro cesareo. Sono di 8 settimane e non vorrei abortire! Lei cosa ne pensa?
Elisa Valmori
Salve cara signora,
sono felice di poterle dire che non è necessario ricorrere all’aborto in un caso come il suo.
Certamente, dal punto di vista materno, ci sono dei rischi nel sottoporre l’utero per più volte ad un taglio cesareo in quanto l’incisione e la conseguente cicatrice sono localizzate bene o male sempre sulla stessa striscia di tessuto uterino e questo rende nel tempo possibili soprattutto tre tipi di complicanze.
1) Inserzione bassa della placenta, in corrispondenza proprio della breccia uterina, con rischio di placenta accreta ossia che si intrufola troppo in profondità nel muscolo uterino
2) Diastasi della sutura, ossia assottigliamento del tessuto uterino in corrispondenza della cicatrice nel corso della gravidanza o in caso di iniziale attività contrattile uterina.
3) Aderenze tra l’utero e gli altri organi pelvici (soprattutto vescica, intestino e ureteri).
Rispetto al primo rischio, è possibile monitorarlo attraverso controlli ecografici che vadano a studiare la localizzazione della placenta (il problema non si pone se la placenta è a localizzazione fundica o posteriore); quanto al secondo, direi che il modo migliore per evitare la diastasi della cicatrice uterina è quello di cercare di mantenere l’utero a riposo (anche se dubito fortemente che una mamma con tre figli possa mettersi a riposo a meno che non venga ricoverata in ospedale), per esempio limitando fortemente gli sforzi fisici (ogni aiuto da chiunque venga è bene accetto!) e anche i rapporti sessuali. A giudizio del Curante ginecologo si può utilizzare una integrazione di Magnesio (per bocca) oppure di Progesterone (sotto forma di ovuli vaginali) per ottenere che l’utero non si contragga prematuramente.
Rispetto alle aderenze, già al suo terzo cesareo erano presenti, quindi presumo che lo saranno nuovamente in sede intraoperatoria.
Questo rende certamente l’intervento del cesareo più lungo e complesso, con potenziali rischi quali emorragia materna (dovrà di sicuro firmare il consenso alla trasfusione di sangue in via preliminare) ma anche di lesione degli organi limitrofi (vescica, ureteri, anse intestinali) ed in casi davvero limite, direi che possiamo contemplare la necessità di sacrificare l’utero per arrestare un’emorragia intraoperatoria.
Certo, si tratta di un organo molto prezioso per noi donne ma rispetto a perdere la vita, si tratta semmai di concludere in anticipo la vita fertile…
Spero di averla aiutata, resto a disposizione se desidera e auguro un felice Natale a lei e alla sua sempre più numerosa famiglia.
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