Raffreddore che si trasforma sempre in bronchite asmatica: che fare?

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 02/10/2019 Aggiornato il 07/10/2019

Nei bambini è frequentissimo che dopo il raffreddore compaia una bronchite di tipo asmatico ma purtroppo gli interventi per evitare le ricadute di cui si dispone sono pochi e solo parzialmente efficaci.

Una domanda di: Silvia
Avrei bisogno di un suo consulto, mia figlia ha 3 anni e ho notato che nei cambi di stagione si prende il raffreddore che dopo pochi giorni diventa bronchite asmatica. Dall’anno scorso ha avuto 5 episodi. In caso di raffreddore inizialmente le pulisco il naso facendo i lavaggi con soluzione isotonica (Tonimer) ma di muco ne esce un gran poco,
successivamente quando vedo che fa fatica a respirare le faccio l’aerosol con fisiologica o fisiologica con bicarbonato (Rinorex), ma immancabilmente si riempie di muco di cui non si riesce a liberare (non è ancora in grado di soffiarsi bene il nasino). La pediatra oltre alla cura antibiotica ed aerosol mi ha prescritto di somministrare per tre mesi il montelukast per evitare che si riproponga labronchite asmatica: è sufficiente? Vorrei capire dove sbaglio e trovare una soluzione per evitare che dopo 3/4 giorni il raffreddore diventi bronchite asmatica. La mia domanda principale è: come posso aiutarla nella prima fase del raffreddore per liberarla dal muco visto che quando faccio i lavaggi esce poco muco?
Aggiungo un’altra domanda la stanza del sale potrebbe essere di aiuto?
Grazie mille.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora,
il suo racconto fotografa perfettamente il quadro delle “bronchiti asmatiformi ricorrenti”, che rappresentano una delle espressioni cliniche più comuni delle infezioni respiratorie del bambino nell’età prescolare. “Bronchiti” perché sono i virus respiratori che innescano la risposta bronchiale; “asmatiformi” perché, come tipicamente succede nell’asma allergico, la contrazione dei muscoli peribronchiali (broncospasmo) porta ad una riduzione del diametro bronchiale. Questo produce una, più o meno marcata, difficoltà nel respiro, che tipicamente si manifesta con il così detto “fischio” che il bambino emette quando espelle l’aria (“viral wheezing”, fischio virale, come definito nella lingua anglosassone). Di tutti i virus respiratori sono i rinovirus (del banale raffreddore) quelli più comunemente interessati. Tutto esattamente come da Lei ben raccontato. Cercare di lavare il naso, qualsiasi cosa si utilizzi, può aiutare a migliorare la respirazione nasale, ma certamente non a impedire l’evoluzione in “bronchite asmatica”. L’efficacia dell’antibiotico è improbabile perché si tratta di infezioni virali. Il salbutamolo, per via inalatoria (aerosol o spray), rappresenta invece il momento terapeutico fondamentale e da non far mancare mai perché, dilatando i bronchi stretti, permette di migliorare in pochi minuti la difficoltà respiratoria del bambino.
Considerato l’alta frequenza dei bambini che “fischiano” ad ogni raffreddore, credo che non vi sia capitolo della pediatra tanto studiato, ma le cose utili da fare per evitare le ricadute sono poche e solo parzialmente efficaci. Il montelukast, come prescritto dalla sua pediatra, è il farmaco più utilizzato a questo scopo. Tuttavia, a fronte di singoli bambini che se ne giovano, i risultati per molti altri sono francamente deludenti. Meglio, molto meglio, potrebbero fare cicli anche lunghi di cortisonici inalatori, ma soltanto nei bambini con importante costituzione allergica e persistenza dei sintomi respiratori anche nei periodi fuori “raffreddore” (non mi pare sia il suo caso). Poi ci sono i farmaci immunostimolanti, dati non con l’obiettivo di impedire il broncospasmo ma di ridurre la ricorrenza delle infezioni, e di questi i lisati batterici hanno maggiori evidenze di efficacia nel capitolo delle bronchiti asmatiformi. Comunque sia nulla può impedire del tutto le infezioni virali, pedaggio inevitabile della socializzazione. Di fatto l’unico sistema di sicura efficace è togliere il bambino dall’asilo, ma non è un consiglio che mai darei, perché le bronchiti asmatiche passano e non lasciano il segno, mentre la mancata socializzazione nell’età giusta non è senza prezzo per un bambino.
La stanza del sale non ha evidenze scientifiche sufficienti per poterla consigliare.

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