Ragazzina svogliata nello studio: che fare?

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 31/10/2025 Aggiornato il 31/10/2025

A volte i ragazzi non trovano l'energia mentale necessaria per studiare e quindi non studiano perché non sanno da dove iniziare: intervenire su questo fronte potrebbe essere risolutivo.

Una domanda di: Elisa
Mia figlia ha 13 anni, frequenta la terza media e spesso è svogliata nello svolgimento dei compiti e si distrae facilmente. Soffre sporadicamente di mal di testa con aura, ma una recente visita neuropsichiatrica infantile non ha rilevato particolari gravità. Io temo che questo sia dovuto ad una difficoltà di apprendimento, soprattutto nell’area logico matematica e di memoria, visto che le difficoltà maggiori sono proprio in matematica e storia. Magari è solo la preadolescenza, ma chiedo un consiglio su quali accertamenti fare e come aiutarla. Grazie.

Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Cara signora,
è comprensibile la sua preoccupazione ma forse può almeno in parte tranquillizzarla il fatto che nella fascia d’età di sua figlia è piuttosto frequente osservare cali di motivazione, difficoltà di concentrazione e un rendimento scolastico altalenante: spesso sono tutte conseguenze dei cambiamenti fisici ed emotivi tipici della preadolescenza. Tuttavia, il fatto che lei abbia notato in modo specifico difficoltà nell’area logico-mnemonica meritava certamente un approfondimento, per comprendere meglio l’origine di questo, diciamo, arrancare tra storia e matematica, ma da quanto riferisce non è emerso nulla sul fronte dei disturbi specifici dell'apprendimento. Da questo punto di vista, dunque, possiamo stare tranquille. Proverei, quindi, ad attuare le varie strategie che favoriscono la voglia di studiare e l'apprendimento. Al riguardo, è utile mantenere un clima sereno e incoraggiante rispetto ai compiti, evitando pressioni o confronti; valorizzare i punti di forza e gli interessi extrascolastici; aiutare a strutturare tempi di studio da intervallare con brevi pause; infine confrontarsi con gli insegnanti per monitorare insieme l’andamento e rilevare eventuali miglioramenti, a cui dare poi grande importanza perché gratificare per un successo è molto più fruttuoso che rimproverare per una sconfitta. Provi anche a capire se sua figlia è ben organizzata nello studio: a volte i ragazzi non trovano l'energia mentale necessaria per studiare e quindi non studiano perché non sanno da dove iniziare, si sentono persi e quindi rinunciano non per negligenza ma per l'incapacità di mettere ordine in quello che devono sbrigare e di stabilire le priorità: questa eventualità va appurata per poi cercare il modo di risolverla. Potrebbe anche essere, infatti, che la sua ragazzina non abbia ancora fatto proprio un metodo di studio in grado di favorire la memorizzazione e di ottimizzare i tempi: provi a suggerirle di studiare con la penna in mano, ossia, per esempio, per quanto riguarda la storia di prendere appunti a mano a mano che legge i vari paragrafi nel libro. Le consiglio anche di prestare attenzione all'alimentazione che dovrebbe essere sana, sufficientemente calorica, varia: frutta e verdura non devono mancare, mentre sono da limitare al massimo gli snack, specialmente se zuccherati, e le bibite dolci. Dopodiché può valutare l'opportunità di farle affrontare un breve percorso di psicoterapia per sostenere la sua autostima, di cui non so nulla ma che spesso a 13 anni potrebbe iniziare a non essere più sufficientemente alta per consentire di affrontare al meglio lo straordinario, entusiasmante ma faticoso cammino dell'adolescenza. Mi scriva ancora se lo desidera per tenermi aggiornata. Con cordialità.

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