Ragazzino che sta male perché troppo sensibile: che fare?

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 27/10/2022 Aggiornato il 01/11/2022

In presenza di sintomi che non trovano riscontro in un problema organico e, quindi, si ipotizzano riconducibili a un malessere emotivo, è opportuno cercare di fare luce sulle circostanze che potrebbero averli causati. Tra queste ci potrebbe essere il bullismo scolastico.

Una domanda di: Linda
Salve mio figlio un po’ prima del suo decimo compleanno ha iniziato ad accusare dei forti dolori al petto associati a capigiri e vomito, dopo diversi accertamenti e un ricovero ospedaliero hanno concluso che soffre di reflusso pertanto prende un gastroprotettore e un antiacido mattina e sera ormai da quasi due anni. I fastidi sembravano attenuati quasi svaniti ma da tre settimane circa sono ricomparsi i capogiri il mal di testa e il vomito. I dottori dicono che è un soggetto molto sensibile e questo incide su tutto. Non so cosa fare: potete darmi un consiglio? Grazie.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, credo di poter intuire che quanto le hanno detto (“che è un soggetto molto sensibile e questo incide su tutto”) rispecchi di fatto la diagnosi di “malattia somatica”. Che in altre parole significa che i disturbi che il ragazzo lamenta non sono dovuti a una malattia organica (malattia vera), ma il frutto di un malessere emotivo. Si chiamano disturbi “somatici” perché rappresentano la ricaduta su un organo, o apparato corporeo, di situazioni di stress emotivo (paure, ansia, preoccupazioni). Le dirò anche che sono tipici dell’età di suo figlio (età pre-adolescenziale/adolescenziale) e mai sono stati così frequenti come negli ultimi anni (probabilmente anche il covid con le sue restrizioni ha giocato un ruolo non marginale). In altre parole, se il problema dovesse insistente a lungo come già accaduto, dovrebbe smettere di cercare di risolverlo con le cure farmacologiche, ma affidarsi ad un bravo neuropsichiatra infantile che possa comprendere il perché del malessere (ansia di prestazione, bullismo scolastico, preuccupazioni legati a fallimenti mancanza di amicizie, cattivo rapporto con qualche insegnante) e impedire le inevitabili ricadute negative, non certo veniali, sulla qualità di vita del ragazzo (assenze da scuola; abbandono delle attività sportive, isolamento). Ovviamente deve considerare con riserva quanto le scrivo, ma riporti questo mio parere al suo pediatra che, se dovesse condividere, potrà darle tutti i consigli del caso anche indirizzandola verso uno specialista. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti