Ragazzino di 13 anni con problemi di disequilibrio

Dottor Aldo Messina A cura di Dottor Aldo Messina Pubblicato il 26/05/2023 Aggiornato il 26/05/2023

La sensazione illusoria di camminare su una barca in movimento in ambito otorinolaringoiatrico viene definita "disequilibrio". Si tratta di una condizione che richiede vari approfondimenti.

Una domanda di: Anna
Mio figlio 13 anni soffre di vertigini (sensazione soggettiva, forti difficoltà a scendere le scale, correre, andare sui mezzi) da gennaio, RM con MDC encefalo negativa, si rileva solo una anomalia settori circolari vestibolari congenita. Emocromo nella norma, sintomatologia da soggetto allergico con allergie non ancora rilevabili da esami effettuati ma positiva la reazione all’uso di antistaminico. Porta apparecchio dentale per differenza mandibola/mascella e morso sfalsato. Esami vestibolari negativi. Terapia con Nootropil senza risultato, idem con compresse da 20 mg di Verizina. Volevo chiedere se ha avuto esperienza in casi simili e se ci sono altri approfondimenti da poter fare, potrebbero essere psicosomatiche? Ringrazio per i consigli.
Aldo Messina
Aldo Messina

Gentilissima, prima di tutto occorre distinguere la vertigine che va intesa esclusivamente come sensazione di rotazione e/o di movimento dell’ambiente, dal disequilibrio che si identifica come la sensazione illusoria di camminare su una barca in movimento o su un materasso. Tralasciamo il concetto di instabilità. Da quello che scrive mi sembra di capire che questo ragazzino figlio lamenti più che vertigini sia interessato da un disequilbrio. Pertanto è verosimile che la non meglio specificata anomalia dei canali semicircolari non abbia alcuna importanza. A conferma di questo, l’esame vestibolare negativo. Altamene opportuna la valutazione della disfunzione dell’articolazione temporomandibolare e pertanto utile seguire, se prescritto, l’iter ortodontico. A completamento, effettuerei uno studio della motilità oculare e la valutazione dell’eventuale presenza di astigmatismo (problema comune dovuto alla particolare forma della cornea). Infine sarebbe opportuno sapere se c’è familiarità per emicrania. Parlare di terapia è prematuro. La terapia è l’ultimo tasello di questo percorso che a mio avviso va affrontato e completato. Con cordialità.

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