“Razza” ed “etnia”: quale differenza?

Professor Giovanni Porta A cura di Giovanni Porta - Professore specialista in Genetica clinica Pubblicato il 13/06/2018 Aggiornato il 01/08/2018

Per poter parlare di "razza" occorre che una popolazione all'interno di una specie presenti differenze genetiche riconoscibili. Questo non è il caso della specie umana, che è un’unica specie molto recente.

Una domanda di: Laura
Gentile professore, mi può spiegare per favore la differenza nel genere umano tra etnia e razza? Non l’ho mai capita fino in fondo. Per esempio, ci sono esami del sangue che permettono di risalire all’etnia o alla razza?
Grazie veramente per l’aiuto.

Giovanni Porta
Giovanni Porta

Gentile signora,
per spiegare la natura, le cause e le implicazioni della diversità umana si ricorre spesso ancora oggi alla distinzione in razze. La razza è una suddivisione che i biologi utilizzano per distinguere popolazioni all’interno delle specie. Per poter parlare di razza però bisogna che questa popolazione abbia delle differenze genetiche riconoscibili. Questo non è il caso della specie umana, che è un’unica specie molto recente.
La diversità umana dipende solo in minima parte dalla diversità genetica e molto da fattori ambientali. Oggi anche il concetto di etnia è messo in discussione, perché è difficile identificare un confine discreto che separa i diversi gruppi etnici. La diversità umana si misura a livello individuale, e non di gruppi o di popolazioni.
Ci sono alcune caratteristiche genetiche che permettono di risalire con molta precisione all’origine geografica di una persona. Si tratta però di caratteristiche patologiche, come ad esempio l’anemia mediterranea. La maggior parte di noi non ha queste caratteristiche genetiche patologiche e quindi può essere attribuita a un posto del mondo con una certa probabilità, ma mai con assoluta sicurezza. Il completo assetto genetico di un organismo è detto genoma. Il genoma umano è costituto da una sequenza di circa 6 miliardi di nucleotidi, che rappresentano le unità base del DNA. La sequenza dei nucleotidi del DNA contiene l’informazione necessaria per la produzione delle proteine di ogni cellula. La variabilità genetica tra gli individui deriva dalla presenza di polimorfismi del DNA, cioè di piccole differenze della sequenza nucleotidica che definiscono l’unicità genetica di ciascun individuo. Questi polimorfismi possono essere usati come marcatori genetici, ad esempio per la tipizzazione degli individui in medicina legale o per le analisi di paternità. Alcuni marcatori genetici sono statisticamente più frequenti in alcune aree geografiche, e in base a questi si può stimare con una certa probabilità l’origine geografica di una persona. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti