Resistenza insulinica in vista del concepimento

Professor Gianni Bona A cura di Gianni Bona - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 10/06/2023 Aggiornato il 19/06/2023

La resistenza-insulinica è una condizione che espone al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Per risolverla, come è bene fare prima di iniziare una gravidanza, è opportuno non limitarsi ad assumere metformina ma agire anche sullo stile di vita, mangiando meno e meglio e muovendosi di più.

Una domanda di: Jessica
Le volevo chiedere una informazione in quanto ho dei dubbi. Ho fatto delle analisi specifiche perché sono alla ricerca di una gravidanza, e tra i miei valori è uscito fuori che ho la glicemia alta. Il mio risultato è 99 rispetto a 70-106. Il medico mi ha prescritto slowmet 500 per un bel po’ di mes in quanto ritiene che io sia a rischio di diabete alimentare. Volevo un suo parere in merito, grazie in anticipo.
Gianni Bona
Gianni Bona

Cara signora, lei titola la sua email con la locuzione “insulino-resistenza”, quindi deduco che il suo medico le abbia fatto questa diagnosi, dopo averle ventilato il rischio di sviluppare anche il diabete di tipo 2, detto delle età adulta, ma anche, sia pure in modo meno ortodosso, “alimentare” in quanto di fatto legato a una dieta scorretta, ovvero ipercalorica e ricca di dolciumi. L’insulino-resistenza è in effetti la condizione che lo precede, la sua anticamera nonché la corresponsabile della sua comparsa. È caratterizzata dall’incapacità dell’insulina, che è l’ormone secreto dal pancreas la cui funzione è di veicolare lo zucchero nelle cellule, di svolgere correttamente il suo compito. Il pancreas, nel tentativo di porre rimedio a questo difetto d’azione dell’insulina, inizia a produrne in quantità maggiori, ma questo meccanismo compensatorio, che ha lo scopo di consentire alle cellule di ricevere il nutrimento (lo zucchero) che ne garantisce la sopravvivenza, spesso fallisce. Accade quando la persona continua a mangiare in modo inappropriato. Le conseguenze della resistenza insulinica non compensata sono tre, tutte piuttosto gravi: l’insulina prodotta in eccesso trasforma gran parte degli zuccheri introdotti con il cibo in depositi adiposi (la persona infatti continua a ingrassare) mentre la quota non trasformata in grasso rimane nel sangue, aumentando il livello della glicemia fino al limite di guardia (126), dopo il quale il diabete si conclama in maniera irreversibile. Ma non solo: l’aumento dell’insulina incrementa l’appetito, spinge a mangiare più carboidrati, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. La persona anche per questo continua a ingrassare, come conseguenza del fatto che tende a mangiare sempre di più o comunque molto di più rispetto al suo fabbisogno. Sono dunque molto d’accordo sulla necessità che lei risolva la sua resistenza insulinica, molto meno sull’affidare solo alla metformina (Slowmet) questo compito. Il rischio è infatti che lei pensi che possa bastare, ma non è così. O forse ha semplicemente omesso le raccomandazioni che il medico le ha dato rispetto allo stile di vita da seguire, con particolare riferimento all’alimentazione. Non mi dice quanto pesa, ma probabilmente si discosta dal peso ideale e anche questo può essere di ostacolo anche rispetto alla possibilità di avviare una gravidanza. Le donne in sovrappeso, infatti, tendono a ovulare male (come si dice in gergo ostetrico) cioè a produrre ovociti difettosi che non possono essere fecondati. Il mio consiglio è di iniziare fin da ora a seguire un’alimentazione sana e ragionevolmente calorica. Eliminerei completamente gli zuccheri semplici (bevande zuccherine, biscotti, torte e così via) mantenendo nei pasti principali una quota di carboidrati complessi (pane, pasta, riso) meglio se integrali. Da tenere ben controllate sono senz’altro le quantità. Iniziare il pasto con della verdura aiuta molto: attenzione però al condimento, l’olio (meglios eextravergine d’oliva) deve essere dosato attentamente e con grande parsimonia. Allo stesso tempo, sarà più che opportuno che lei inizi a fare attività fisica: camminare ogni giorno per almeno 45 minuti, a passo sostenuto, può essere più che sufficiente. Per quanto riguarda la metformina, il suo uso è sconsigliato in gravidanza, quindi se mai dovesse rimanere incinta mentre la sta assumendo dovrà parlare con il ginecologo del da farsi rispetto al farmaco, cioè per controllare la resistenza insulinica e scongiurare il rischio di sviluppare il diabete pur sospendendolo. Per finire, tenga presente che le donne con resistenza insulinica sono fortemente a rischio di sviluppare il diabete gestazionale (è una forma di diabete che colpisce appunto le donne incinte) e che questa eventualità mette in pericolo sia la futura mamma sia il bambino. Con cordialità.

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