Ricerca della gravidanza e glicemia

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 13/08/2019 Aggiornato il 13/08/2019

Non c'è alcuna ragione per temere malformazioni del feto indotte dal diabete materno se l'aspirante mamma ha i valori della glicemia perfettamente nella norma.

Una domanda di: Sara
Sono una donna alla ricerca della seconda gravidanza, ho 30 anni ( sto scrivendo con la mail di mio marito).
Ho una domanda. A casa ho un glucometro (nuovo, è affidabile) e noto che a digiuno al mattino la mia glicemia oscilla sempre tra i 90 e i 98. Dopo i pasti invece è sempre ampiamente nella norma, è alta solo al mattino (indipendentemente da quello che mangio la sera). Non convinta ho effettuato gli esami ematici in ospedale e risulta glicemia 93 ( valori di riferimento 65-100), emoglobina glicata 32 ( valori di riferimento 20.2-42) e insulina 7 ( valori di riferimento 2.6-24.9). Nella prima gravidanza la glicemia a digiuno era sempre intorno agli 80, e non ho mai avuto problemi in tal senso. Non ho parenti diabetici.
Sono agitatissima perché anche se il mio glucosio è nei range ( 65-100) , so che in gravidanza i valori di riferimento sono più restrittivi e già dai 92 si parla di diabete gestazionale. Poiché so che l’iperglicemia può causare malformazioni fetali se presente a inizio gravidanza, mi chiedo:
– Non essendo in gravidanza devo considerare il glucosio fino ai 100 nella norma, e quindi non preoccuparmi, oppure dato che sto provando a restare incinta, se concepissi con un valore superiore ai 92 il feto avrebbe un rischio maggiore di avere malformazioni ? Devo rimandare la gravidanza, fino a che non trovo il modo di far scendere la glicemia a digiuno sotto i 92 o no?
(Preciso che mangio sano, qualche dolce ogni tanto ma senza eccessi, inoltre ho visto che la glicemia a digiuno e abbastanza indipendente da ciò che mangio la sera prima e inoltre dopo i pasti è sempre perfetta, tant’è che la glicata è ampiamente nei range). Sono normopeso.
Grazie infinite.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, la sua domanda è piuttosto articolata e ho tardato nel risponderle per cercare di documentarmi al meglio.
Intanto le direi che non conviene agitarsi tanto per la sua glicemia a digiuno in quanto la sua precedente gravidanza non è stata complicata da diabete gestazionale. Lei attualmente non risponde ai requisiti per fare diagnosi di diabete e nemmeno di insulinoresistenza, che rappresenta la condizione precedente il diabete vero e proprio.
A mio avviso, è possibile che la sua glicemia più elevata al risveglio sia conseguenza di un digiuno prolungato (magari cena presto e si corica alcune ore dopo, oppure la cena è molto leggera in termini di calorie).
Infatti, in entrambe le situazioni, per compensare il calo degli zuccheri notturno, il corpo è obbligato a mettere in circolo nuovi zuccheri e questo fa sì che la glicemia al risveglio sia più elevata che in altri momenti della giornata.
Naturalmente non sono diabetologa e nemmeno endocrinologa, per cui il mio suggerimento è di chiedere conferma di questa mia ipotesi ad uno specialista del diabete. La “cura” di questo suo problema potrebbe consistere nel frazionare i pasti nel corso della giornata, prevedendo, oltre a colazione, pranzo e cena, due spuntini (a metà mattina e metà pomeriggio) e un ultimo spuntino poco prima di coricarsi (ad esempio un bicchiere di latte, se lo tollera).
Mi sembra che lei già stia seguendo una dieta sana, comunque ricordo che frutta, verdura e cereali integrali sarebbero da privilegiare.
Se lei rimanesse in gravidanza ora, non rischia malformazioni fetali aggiuntive in quanto, da quel che mi riporta, le alterazioni glicemiche sono confinate alla glicemia mattutina e sono comunque nei termini di normalità in fase pre-concezionale.
In gravidanza il limite della normalità di glicemia diventa 92 mg/dl, al di sopra di questo valore (ripetuto su 2 prelievi distinti) si pone diagnosi di diabete gestazionale.
La cura del diabete gestazionale si poggia sulla dieta (in particolare suddividendo in 3 pasti e 3 spuntini l’alimentazione quotidiana, limitando i carboidrati, frutta compresa, e rinunciando completamente ai dolci) e su un blando esercizio fisico (ovviamente compatibile con la gravidanza).
Le ricordo anche di assumere acido folico 1 compressa al giorno da 400 microgrammi al giorno per tutta la ricerca del concepimento e almeno il primo trimestre di gravidanza, salvo diversa indicazione del suo curante ginecologo.
Spero di averla rincuorata e di risentirla con buone nuove…cordialmente.

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