Richiamo antivaricella: è da fare in vista del concepimento?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 12/10/2018 Aggiornato il 20/11/2019

Il richiamo della vaccinazione contro la varicella è senza dubbio da effettuare in vista di una gravidanza. E' importante però essere sicure che il concepimento non sia già avvenuto. Ma non è questo l'unico vaccino con cui è bene "essere in regola" prima del concepimento.

Una domanda di: Cristina
Salve, ho una domanda da porvi circa le vaccinazioni. In previsione di una gravidanza, ho aperto il mio libretto delle vaccinazioni e ho notato che non ho fatto il richiamo della varicella che avrei dovuto fare nel 2014. Posso farla ora anche se ho 26 anni? Posso farla insieme a quella della rosolia? Per una futura gravidanza quali vaccinazioni sono fondamentali? Grazie mille.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, mi permetto di farle i complimenti perché si sta preparando davvero con grande accuratezza alla gravidanza…non sono tante le donne così scrupolose! Approfitto della sua domanda per fare il punto sulle vaccinazioni utili prima del concepimento e anche su quelle utili durante la gravidanza.

Per quanto riguarda le prime, sicuramente è utile aver effettuato la vaccinazione cosiddetta MPR (acronimo di Morbillo-Parotite-Rosolia) in quanto si tratta di malattie pericolose per il bimbo se contratte proprio durante i nove mesi di attesa. Nelle donne che cercano la gravidanza e risultino recettive (ossia sprovviste di anticorpi) per rosolia, morbillo, parotite e/o varicella è di prassi raccomandare la vaccinazione a patto che la donna non sia già incinta e posticipando di un mese la ricerca della gravidanza stessa (per sicurezza, anche se non si sono mai verificati problemi correlati in caso di esposizione più ravvicinata).

Esistono sia il vaccino trivalente MPR, sia quello monovalente per Varicella, che quello tetravalente che combina i 4 virus in un unico vaccino. Sempre in fase preconcezionale, ogni 10 anni è raccomandato il richiamo per DTPa (acronimo di Difterite-Tetano-Pertosse acellulare). Questo ultimo vaccino, inoltre, è raccomandato nel terzo trimestre di gravidanza (dalla 28° settimana) perché aiuta a proteggere il nascituro in particolare dalla pertosse, finché non sarà vaccinato il bimbo.

Anche la vaccinazione anti-influenzale è raccomandata alle gravide che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, in quanto la mamma contagiata dall’influenza rischia di sviluppare complicanze serie respiratorie e anche ostetriche (ospedalizzazione, prematurità, parto cesareo, distress respiratorio fetale…) inoltre, grazie alla vaccinazione da parte della mamma, i neonati saranno meno soggetti a infezioni delle alte vie respiratorie e otiti medie fino ai 12 mesi di vita.

Questo effetto protettivo sul bambino è garantito dal passaggio di anticorpi specifici (Immunoglobuline di tipo G) attraverso la placenta. Questi anticorpi di origine materna rimangono in circolo per alcuni mesi dopo la nascita e proteggono il bambino, nel mentre che il suo apparato immunitario si sviluppa sempre meglio.

E’ come se la mamma prestasse al figlio una memoria immunitaria, così da aiutarlo a difendersi dalle malattie (come canta Franco Battiato nella canzone La cura), ma attenzione: queste difese non dureranno che alcuni mesi! Per questo sarà cruciale sottoporre il bimbo alle vaccinazioni raccomandate, come certamente le indicherà il suo pediatra. Se volesse approfondire il tema, le segnalo la pagina dedicata del Ministero della Salute.

A disposizione per ulteriori chiarimenti, cordialmente.

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Fonti / Bibliografia

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