Ricotta poco sicura mangiata da un bambino: c’è il rischio di listeriosi o brucellosi?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 24/08/2023 Aggiornato il 24/08/2023

Il rischio teorico di contrarre la listeriori o la brucellosi esiste quando si mangiano derivati dal latte poco sicuri dal punto di vista igienico, tuttavia entrambe le malattie si controllano bene con gli antibiotici.

Una domanda di: Angela
Buongiorno, chiedo questo consulto per mio figlio di due anni e mezzo a cui i nonni oggi hanno dato da mangiare della ricotta di pecora locale fatta in casa a partire da latte crudo. Per fortuna ne ha mangiata poca ma è stata mangiata. Non conoscendo niente riguardo le norme igieniche di chi ha prodotto questa ricotta temo possa essere entrato in contatto con il batterio della listeria o della brucellosi. C’è qualcosa che posso fare per prevenire questa malattia? Se non dovesse sviluppare sintomatologia nel giro di 24 ore c’è un modo per capire se può sviluppare la forma invasiva? Vi ringrazio se potrete rispondermi.
Cordiali saluti.
Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco

Cara signora, i sintomi della listeriosi acuta (diarrea, nausea, stomaco in subbuglio, dolori muscolari, febbre) si manifestano in genere nell’arco di un giorno dall’ingestione dell’alimento contaminato e passano in fretta senza conseguenze. La forma invasiva, che si manifesta quando il batterio Listeria scatena l’infezione a livello del sistema nervoso e che ha come sintomi violento mal di testa, irrigidimento del collo, incapacità di mantenere l’equilibrio, è davvero rarissima e interessa generalmente solo i bambini immunodepressi. Può comunque svilupparsi anche alcune settimane dopo l’assunzione dell’alimento contaminato e non c’è alcun modo per prevedere se comparirà. La brucellosi ha invece un’incubazione di 2-4 settimane e dà sintomi di vario tipo, tra cui mal di testa, diarrea, dolore addominale, febbre, ingrossamento di fegato e milza. Si cura come la listeriosi con antibiotici perché è dovuta a un batterio. Tenga dunque in osservazione il bambino e, se dovessero comparire sintomi riconducibili a una delle due infezioni, contatti immediatamente il suo pediatra. In generale, mi permetto di dirle di evitare di proporre al bambino alimenti non controllati sotto il profilo della sicurezza igienica in modo sia di prevenire problemi per lui sia di evitarsi molta ansia. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

DNA fetale o amniocentesi a 42 anni?

20/09/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Le linee guida europee, seguite anche in Italia, sono chiare: prima di pensare al DNA fetale o all'amniocentesi è indicato (e importantissimo) sottoporsi al test combinato o Bi-test.  »

Ipercheratosi emersa dal pap test

11/09/2023 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

L'ipercheratosi è l'aumento della componente cheratinica della parete cellulare. Se viene evidenziata dal pap test richiede di ripetere l'indagine dopo sei mesi.  »

Tosse terribile, che nessun farmaco lenisce, in un bimbo di 5 anni

16/08/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La scuola di Trieste ha descritto ed etichettato più di vent'anni fa una manifestazione tipica dell'età pediatrica, fino ad allora non catalogata e poi battezzato con l'acronimo SIRT, che sta per Sindrome da Ipersensibilità dei Recettori della Tosse. Si tratta di un disturbo che oggettivamente dà tanta...  »

Fai la tua domanda agli specialisti