Una domanda di: Sabrina
Buongiorno,
le ho già esposto il mio caso, sono attualmente ricoverata da 25 giorni in un policlinico a 60 chilometri dalla mia città (lasciando a casa il mio primo figlio) per minaccia di parto pretermine (cervicometria ridotta inspiegabilmente da un mese all’ altro da 36 mm a 14 mm). Protocollo di Tractocile e Bentelan eseguito adesso secondo ciclo di antibiotico perché nel primo esito dei tamponi positività allo Streptococco, secondo tampone di controllo positività alla Gardanerella, vediamo il terzo ciclo cosa ci offre!!!
Sono a 29+3 e moralmente sono molto giù senza starvelo ovviamente a spiegare. Il mio è un bravissimo medico, che ho scelto consapevolmente, ma oggi mi incute molta negatività e pessimismo. Ho pensato di raggiungere qualche altra settimana e di chiedere le dimissioni. Ma il mio sarebbe un gesto incosciente?
Oltre alla distanza da una TiN quali altri parametri dovrei valutare? La bambina cresce bene (mi hanno stimato 1300kg) io non ho contrazioni né perdite e la mia prima gravidanza (stesso calvario di questa) è giunta a 37+5. Posso avere dei consigli?
Grazie in anticipo.

Augusto Enrico Semprini
Cara Sabrina,
la mia opinione è che arriverà felicemente a termine di questa gravidanza anche se un pochino in anticipo come è stato l’altra volta. Nel valutare la possibilità che questi accorgimenti del collo evolvano in un parto prematuro un aspetto importante è la consistenza del collo e quindi questo è basato su una valutazione clinica che differisce da medico a medico. Io con l’imprecisione che purtroppo accompagna la valutazione clinica faccio più affidamento a questo parametro che allo strumento ecografico. Quindi mi affiderei per la valutazione ai colleghi che la seguono, le ricordo che al parto dovrà ripetere la profilassi per lo streptococco che hanno riscontato ed eliminato e la gardnerella testimonia la presenza di germi anaerobi che rispondono molto bene al metronidazolo che, data la situazione, potrebbe essere utilizzato. Da qui penso che superata la 32esima settimana la sua decisione di dimettersi per rientrare a casa sia logica e debba essere rispettata e non credo che questo comporti il rischio significativo di un parto prima della settimana a cui è riuscita ad arrivare la prima gravidanza. Se mi tiene informato vediamo se questa mia visione più ottimistica trova riscontro nell’andamento clinico. Resto a sua disposizione.
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