Rischio elevato emerso dal Bi-test: fare o no la villocentesi?

Dottoressa Faustina Lalatta A cura di Faustina Lalatta - Dottoressa specialista in Genetica clinica Pubblicato il 20/10/2023 Aggiornato il 20/10/2023

La decisione di sottoporsi o non a villocentesi spetta alla donna, che dovrebbe prenderla dopo aver riflettuto su quale sia la propria priorità: evitare il rischio a cui espone l'indagine oppure avere certezze maggiori sulla salute del feto.

Una domanda di: Barbara
Salve dottoressa, ho 39 anni, alle 12^ settimana ho fatto il NIPT test con risultati di basso rischio (offerto gratuitamente dalla regione Emilia Romagna) e il test combinato che è risultato ad alto rischio trisomia 21 con valore 1:216 , translucenza normale 1:2. Mi consigliano villocentesi ma io non so se me la sento di sottopormi a un esame così invasivo e rischioso. Mi può dare un consiglio? Grazie mille in anticipo.

Faustina Lalatta
Faustina Lalatta

Gentile signora Barbara, il suo quesito è tutt’altro che banale! Vediamo insieme perché. Come quasi tutte le gestanti che non hanno specifici fattori di rischio, anche lei ha deciso di sottoporsi allo screening non invasivo del primo trimestre. Con questa procedura ha ottenuto una definizione del rischio che il nascituro presenti una delle principali e più frequenti anomalie cromosomiche (NIPT) o che presenti una o più malformazioni gravi (Bi-test). Questi due accertamenti sono andati bene entrambi, sebbene i valori del Bi-test, a causa dei parametri biochimici e della sua fascia di età, abbiano definito un valore (1/250) meno rassicuranti del previsto. O di quanto lei si aspettava di ottenere. Cosa accade ora? Lei è costretta ad esprimere un giudizio e a intraprendere una scelta. Il giudizio consiste nel valutare se questi parametri probabilistici (basso rischio della NIPT e rischio elevato del Bi-test) le consentono per essere serena. La decisione consiste nel decidere come completare il percorso della valutazione fetale. Da un lato si prospetta la procedura invasiva che, pur esponendo la gravidanza ad una probabilità di perdita fetale (anche se bassa), le può dare una diagnosi cromosomica completa, dall’altro si prospetta il controllo ecografico. Cioè la prosecuzione del percorso non invasivo. Questo percorso non può fornire mai una diagnosi definitiva, ma può identificare segni sospetti che suggerirebbero di effettuare un prelievo invasivo per eseguire approfondimenti. Il rischio residuo che il nascituro abbia un difetto congenito al termine dei controlli non invasivi normali è circa il 2%. Il rischio residuo dopo la normalità della diagnosi citogenetica invasiva ed ecografica è circa 1%. Come vede non vi sono differenze clamorose. Quindi è una scelta che può affrontare anche senza aver bisogno di un mio consiglio. Ascoltando il suo desiderio di sicurezza e valutando se si vuole o no accettare una certa incognita. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti