Risvegli notturni per reclamare il seno

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 03/05/2018 Aggiornato il 03/05/2018

Con una bimba di 15 mesi, si può senz'altro mettere in atto le strategie che aiutano a eliminare le poppate notturne, non più necessarie dal punto di vista strettamente nutrizionale.

Una domanda di: Maura
Mia figlia, che il 15 maggio compirà 11 mesi, ha il sonno molto leggero e appena si sveglia si tira su e vuole muoversi: è iperattiva.
Ogni 3 ore circa si sveglia e vuole il seno ma come vizio perché mangia parecchio, mi hanno detto che l’unico modo è farla piangere qualche notte e io prendere la pastiglia. Ma vorrei fare una cosa graduata se fosse possibile …
Ho provato a farla dormire e poi metterla nel lettino spesso riesco e ci sta 2/3 ore dopo si sveglia e se non la metto nel lettone per farla addormentare e dandole il seno ci vuole circa un’ora …….perché si continua a muovere a volte e non riesce ad addormentarsi.
Vorrei farla addormentare e dormire nel suo lettino e togliere le poppate notturne perché lavorando diventa dura.
Grazie mille per l’aiuto.

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara mamma,
il tentativo da fare è quello di dare il seno alla sua piccola appena si sveglia, senza portarla nel lettone. Dovrebbe cioè essere lei a porgere il seno alla bimba, lasciandola nel lettino: certo per riuscirci occorre fare qualche equilibrismo quindi, se la soluzione non fosse praticabile, la prenda in braccio e la faccia succhiare, rimettendola nel suo lettino dopo poco. Una volta averla adagiata nel lettino, le accarezzi il viso e la fronte con dolcezza. Con questo metodo in genere si riescono a ridurre gradualmente i risvegli notturni e anche a sopprimere la poppata notturna. Solo se la strategia, che va attuata per qualche giorno, non dovesse funzionare, non le resta che fare quanto le hanno consigliato. Non prenderei però la pastiglia per mandare via il latte, perché spesso è sufficiente allo scopo fasciare strettamente il seno e, naturalmente, smettere di offrirlo alla bambina. Nel caso in cui, optando per questo metodo, di tanto in tanto avvertisse una tensione alla mammella (o alle mammelle), sprema con delicatezza il capezzolo (o entrambi) per far uscire qualche goccia di latte allo scopo di allentarla, quindi rifasci nuovamente il seno. Mi faccia sapere, se vuole. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti