Rottura del sacco in 27^ settimana: occorre stare per forza in ospedale?

A cura di Augusto Enrico Semprini - Professore specialista in Ginecologia Pubblicato il 28/09/2023 Aggiornato il 28/09/2023

Vi sono dati nella letteratura scientifica secondo cui è possibile effettuare le cure a domicilio anche in caso di rottura prematura del sacco amniotico. Ma spetta ai medici stabilire se, nel caso particolare, può essere opportuna o no questa scelta.

Una domanda di: Mia
Sono a 27 settimane + 2 giorni, sono ricoverata per aver rotto il sacco e perso liquido amniotico. Stiamo facendo antibiotico in vena (3 al giorno), 2 per via orale, abbiamo fatto anche bentelan per maturazione polmoni feto, liquidi per drenarmi. Più eparina e prontogest. Purtroppo però ho paura degli aghi, e ho le braccia rovinate dalle continue flebo. C’è una terapia alternativa? Senza dover fare per forza antibiotico in vena? Almeno per consentire alle vene e braccia di ripristinarsi? Inoltre, le perdite sono diminuite. Ci sono giorni che non ci sono proprio. Dovrò restare in ospedale fino alla fine? Perché non so come arriverò emotivamente al parto dal momento che sono in un ospedale civile, dove non c’è una doccia, c’è una via vai, non riesco a dormire, a mangiare, ad andare in bagno… non c’è modo di fare la terapia a casa? Grazie anticipatamente.
Augusto Enrico Semprini
Augusto Enrico Semprini

Cara Mia, io penso che potrebbe discutere con i miei colleghi una scelta di vita domiciliare con terapia antibiotica per via orale e controlli clinici periodici. Vi sono dati della letteratura scientifica che indicano questa possibilità come ugualmente cautelativa della degenza ospedaliera. È necessario un accordo e uno scarico di responsabilità dei curanti perché sa che nel nostro paese qualsiasi evento avverso è colpa del medico a cui poi viene rimproverato di non essere stato abbastanza cauto, scrupoloso e attento. Io rimango dell’opinione che tutte le scelte cliniche debbano essere discusse tra medico e paziente e decisa insieme una via di cautela, buon senso ma che anche tenga conto degli aspetti psicologici che le lunghe degenze comportano. Ad esempio, dal mio punto di vista sono convinto che l’ambito domiciliare renda l’attesa che la gravidanza prosegua fino ad epoche più adeguate al parto, meno faticosa per la paziente e che la situazione infettiva ospedaliera possa essere più lesiva, per germi multi resistenti presente nelle corsie, di quanto non sia affrontare il periodo a casa. Ma è necessario un colloquio con i suoi curanti, rispettare le decisioni che li coinvolgono da un punto di vista clinico come si faceva una volta, tenendo un po’ meno conto dell’aspetto medico legale come il paese ha ormai scelto di fare. Io le sono accanto nella sua attesa di un trattamento più attento a tutti gli aspetti che le ho prima elencato. Mi faccia sapere. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

EllaOne: si deve sospendere l’allattamento dopo averla presa?

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

In effetti nel foglietto di accompagnamento della "pillola dei cinque giorni dopo" (principio attivo ulipristal) sta scritto di sospendere l'allattamento per sette giorni dopo averla assunta. In realtà non è necessario farlo.  »

Arteria ombelicale unica del feto

14/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'arteria ombelicale unica, se non è associata ad altri parametri, oggi non è più considerata un elemento che suggerisce di indagare sul cariotipo del feto.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti