Sanguinamento che continua a tre mesi dal parto

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 08/02/2024 Aggiornato il 08/02/2024

Quando le perdite di sangue si protraggono per alcuni mesi dopo il parto, esiste la possibilità che sia comparsa un'anemia da carenza di ferro che si può accertare mediante un semplice esame dell'emocromo.

Una domanda di: Sonia
Salve dottoressa,
ho partorito a novembre e da quel momento ho allattato esclusivamente al seno e su richiesta della mia bambina. Da quel momento in avanti ho sempre
avuto perdite da abbondanti a meno, con colore diverso andando avanti col tempo. Da una settimana circa e siamo a fine gennaio terminano e per una
settimana o poco più non ho più nulla per poi adesso ritornare a perdite rosso vivo. Al controllo post parto dell’ utero e di tutto l’apparato post parto sono
pulita. Ma addirittura avevo saputo che avrei dovuto fare attenzione per rapporti sessuali visto che sarebbero potute non esserci mestruazioni. Non
riesco a capire cosa sta succedendo.
Grazie.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora,
mi pare davvero strano che con un allattamento esclusivo al seno e per di più a richiesta le sue perdite si siano protratte così a lungo.
Lei non mi ha precisato se abbia partorito a inizio o fine di novembre, ma ormai siamo a febbraio quindi almeno due mesi di sicuro sono già trascorsi dal suo parto. D’accordo, alla visita hanno detto che lei era “pulita” ma io davvero non mi spiego come mai lei continui a perdicchiare (mi perdoni il termine…per rendere l’idea di perdite non emorragiche che però si protraggono nel tempo più dell’atteso).
Magari le è già tornato il capoparto e d’ora in avanti vedrà tornare il ciclo puntuale come prima (e magari anche più di prima!) ma mi pare un po’ presto visto che la sua bimba ha solo tre mesi di vita.
Dato che non ne ha fatto cenno, immagino le sue perdite siano sempre state prive di cattivi odori (altrimenti potremmo sospettare che nell’utero siano rimaste delle membrane o dei residui di materiale placentare) e che non le sia mai venuta la febbre (attenzione a provare la temperatura all’inguine e non sotto l’ascella quando si è in allattamento!)…fatto sta che potrebbe anche essersi anemizzata nel frattempo!
Se riesce a farsi prescrivere dal Curante un semplice esame dell’emocromo, riusciamo a capire se è utile che lei assuma del ferro per compensare tutte queste perdite.
Riguardo ai rapporti sessuali, direi che è utile confrontarsi con l’ostetrica o la ginecologa di fiducia così da valutare insieme come riprenderli senza angoscia di rimanere nuovamente incinta.
Per quanto mi riguarda, sono molto affezionata ai metodi naturali che si possono applicare molto bene anche in allattamento e quindi con cicli irregolari. Mi riferisco ai metodi sintotermico (tipo CAMEN o tipo Roetzer ad esempio) e al metodo dell’ovulazione Billings.
I sintomi da osservare sono semplici ma molto accurati nel rilevare gli effetti delle modificazioni ormonali indotte dagli estrogeni e dal progesterone. Vedrà che saranno una bella scoperta per lei e per la vostra coppia: ve lo auguro di cuore!
Spero di averle risposto, ad ogni modo resto a disposizione.

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