Sanguinamento dopo IVG farmacologica

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 05/06/2021 Aggiornato il 15/02/2024

Se il sanguinamento persiste, dopo un'interruzione volontaria della gravidanza, è opportuno effettuare alcuni controlli.

Una domanda di: Stefania
Salve dottore volevo avere delle info da lei…. ho fatto un ivg farmacologica il mese di aprile con prima pillola il 16/04 e poi la seconda 18/04. Il 30/04 sono tornata in ospedale per il controllo mi hanno detto che era tutto a posto e che non avevo bisogno di raschiamento ed avevo dei coaguli in espulsione. Mi hanno dato il methergin da prendere per 5 giorni e poi sospendere…. le macchie si erano quasi fermare…. poi il 19 maggio mi è riapparso un flusso così forte da dover tornare in ospedale e lì molti coaguli me li hanno tolti loro… dichiarando che era rimasta poca roba… mi hanno fatto methergin doppia dose in siringa e poi flebo… mi hanno detto di prendere il tranex L, se avessi avuto ancora perdite così forti… da quel giorno fino ad oggi 03/06 continuo ancora ad avere perdite di sangue e coaguli… dai controlli hanno detto che era tutto a posto, ma la mia domanda è: ma è normale che il flusso possa ancora persistere dopo tutti questi giorni? E se sì, anche i coaguli lo sono? Aspetto una sua risposta e grazie.

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Gentile signora, quanto da lei descritto appare sostanzialmente normale in una procedura di interruzione farmacologica di una gravidanza. Infatti l’assunzione dei farmaci ha come conseguenza, in prima battuta, l’interruzione della gravidanza mentre, nel secondo step, facilita l’espulsione del materiale contenuto all’interno della cavità dell’utero. Non avvenendo l’espulsione “in blocco”, come succede in caso di procedura chirurgica, il materiale (impianto placentare e residui coriali) si sfalda a poco a poco: da qui il sanguinamento, che persisterà fino a quando la cavità uterina risulterà “pulita”. In genere, la prima mestruazione successiva all’IVG è in grado di determinare, successivamente a essa, una scomparsa completa del sanguiamento. In ogni caso, è opportuno il controllo ecografico come verifica dell’avvenuta espulsione completa del materiale e il dosaggio delle beta-hCG a conferma dell’interruzione avvenuta, qualora l’ecografia risulti dubbia. Si deve infatti escludere che siano subentrati problemi, come per esempio la mola vescicolare che è una malattia del trofoblasto, il tessuto che nutre l’embrione e da cui si origina la placenta. Contatti quindi il suo specialista di fiducia per approfondire, se il sanguinamento dovesse persistere. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti