Sanguinamento nel 1° trimestre di gravidanza: è normale?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 02/01/2025 Aggiornato il 02/01/2025

Non si può dire che la comparsa di perdite di sangue nelle prime settimane di gravidanza sia un accadimento normale in senso stretto, tuttavia si tratta di una manifestazione relativamente frequente che spesso non esprime l'imminenza di un aborto spontaneo.

Una domanda di: Laura
Ho 36 anni sono al 1° trimestre, prima gravidanza, sono di 7 settimane, sono stata al PS ginecologico per ben 4 volte, di cui le ultime due
com perdite abbondanti rosso scure , corrispondenti a due minacce di aborto, sto facendo la terapia di progeffick 200 mg insieme a dav-ha
magnesio, queste perdite sono dovute a un malaccollamento dedicuo coriale di mm14×7×11, il 20/01 ho la prima visita ostetrica, non essendo tranquilla
questo lunedì ho deciso di recarmi al consultorio per un controllo, secondo lei è normale tutto questo che mi sta succedendo? Grazie mille per l’aiuto.

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile Laura,
non posso dirle che sia normale un sanguinamento in gravidanza perché di fatto non lo è. È vero però che si tratta di un fenomeno relativamente comune che spesso si
risolve senza lasciare conseguenze. Diciamo che nelle prime settimane di gravidanza, nella stragrande maggioranza dei casi un aborto spontaneo è
dovuto a uno sbilanciamento cromosomico dell’embrione che ne impedisce la sopravvivenza e non al difettoso accollamento deciduo coriale con cui lei è
alle prese. Posso dirle che se una gravidanza è destinata a interrompersi perché la natura stessa provvede a farlo a causa di un problema dell’embrione non c’è nulla che si possa fare per impedirlo: né progesterone né magnesio né tanto meno il riposo assoluto. Direi quindi di attendere con fiducia il prossimo controllo che ci auguriamo le porterà buone notizie.
Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti