Sclera gialla a 32 giorni di vita
A cura di Gianni Bona - Dottore specialista in Pediatria
Pubblicato il 03/09/2020
Aggiornato il 19/02/2025 Esiste una condizione, nota come "ittero da latte materno", caratterizzata da un lieve ingiallimento della sclera dell'occhio, che non deve suggerire di sospendere l'allattamento.
Una domanda di: Dan
Buongiorno, sono un papà di un bimbo che attualmente ha 32 giorni di vita. Quando è nato, alla dimissione ( in terza giornata di vita) gli hanno fatto il controllo della bilirubina ( con un “aggeggio” che si appoggia sulla pelle) e risultava circa 6. Dopo altri due giorni (in quinta giornata di vita) al controllo post dimissione risultava 8. Mi hanno assicurato che i valori erano nella norma. Siccome avevo notato una lieve sfumatura gialla delle sclere degli occhi avevo domandato in ospedale e mi avevano detto che era normale e che nei neonati questo colorito giallo solo negli occhi perdura fisiologicamente fino a circa un mese. Ad oggi, un mese di vita, noto ancora nelle sclere una lievissima sfumatura gialla (è una cosa minima, ma comunque le sclere non sono di quel tipico classico bianco brillante). Il colorito del corpo è invece roseo, il bimbo cresce bene con allattamento materno e sta bene. Questo colorito degli occhi è davvero fisiologico? Ho letto in questi giorni che una delle cause di ittero neonatale è il favismo, e che nei maschi si trasmette per via materna. Non so se è il caso quindi che mia moglie si sottoponga al test per vedere se è portatrice sana di favismo (ho letto che le donne sono spesso asintomatiche avendo due x, una sana e una malata ). Mi chiedevo quale test deve fare, in quanto so che il classico test che individua il deficit g6pdh nelle donne può risultare falsamente negativo perché non sempre in grado di individuare la condizione di favismo in eterozigosi. Grazie.

Gianni Bona
Gentile papà, il lieve ingiallimento della sclera di suo figlio potrebbe essere dovuto a una condizione nota come “ittero da latte materno”, che può riscontrarsi negli allattati al seno e che può protrarsi fino alla 12ma settimana di vita. L’ittero da latte materno non deve assolutamente suggerire di interrompere l’allattamento perché non comporta conseguenze. Per quanto riguarda il favismo, si evidenzia solo ed esclusivamente in seguito all’assunzione di fave: non penso quindi possa essere in alcun modo implicato nell’ittero di suo figlio. Escludo quindi l’opportunità che sua moglie si sottoponga a qualsiasi indagine per la ricerca del favismo. Comunque sia, se l’ittero dovesse peggiorare, estendendosi alla pelle, le consiglio di rivolgersi al reparto di neonatologia dell’ospedale dove il bambino è nato. Con cordialità.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.
Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto
Sullo stesso argomento
23/09/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo A volte si vedono problemi dove non ci sono per via delle troppe aspettative che si nutrono nei confronti di un bimbo di fatto troppo piccolo per soddisfarle. Ogni bebè raggiunge le varie tappe della socializzazione secondo tempi personalissimi che vanno accettati e rispettati. »
27/04/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Stefano Geraci La frequenza delle scariche in un lattante non è automaticamente un segnale preoccupante. Se il ritmo di crescita non diminuisce e il bambino è vivace, reattivo e non dà segni di malessere è probabile che non ci sia nulla che non va. »
10/03/2022
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Luca Rossetti Nei piccolissimi, la lacrimazione a volte anche associata a secrezioni muco-purulente è una condizione frequente, che richiede particolari accorgimenti. »
31/05/2021
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Aldo Messina Il termine, laringomalacia, suona inquietante, ma l'anomalia che definisce non preoccupa e tende a risolversi spontaneamente col passare del tempo. »
14/02/2014
Salute del bambino
di “La Redazione”
Ho una bimba di 1 mese che da tre settimane ha sempre raffreddore e da due giorni da colpi di tosse così accesi...
Risponde: Dottoressa Lucia Romeo »
Le domande della settimana
29/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi. »
29/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Gaetano Perrini La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora". »
23/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Serena Mongelli Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari. »
22/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Leo Venturelli Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Floriana Carbone Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali. »
17/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Augusto Enrico Semprini Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi. »
Fai la tua domanda agli specialisti