“Secchezza” dopo la menopausa: come risolverla?

Chirurgo Filippo Murina A cura di Filippo Murina - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 18/07/2023 Aggiornato il 18/07/2023

Oggi si dispone di numerose cure per ovviare al fastidioso problema della secchezza vaginale: ogni donna con l'aiuto del proprio medico deve riuscire a individuare quella che più si rivela efficace per lei.

Una domanda di: Roberta
Buongiorno Dottore. Sono entrata in menopausa a 50 anni, senza alcun problema. Purtroppo, però, a distanza di molti anni (oggi ne ho 69) il problema è diventato grandissimo: la secchezza vaginale. In condizioni normali, non mi provoca alcun fastidio, ma i problemi iniziano se ho un rapporto sessuale, ed anche alla visita ginecologica (che tuttavia, sopporto abbastanza bene trattandosi di pochi minuti), durante i quali subentra lo spotting. Queste piccole perdite scompaiono quasi subito, ma comprenderà come ciò mi causi imbarazzo con il partner. Che fare? Il mio ginecologo vorrebbe prescrivermi terapia a livello locale a base di estrogeni, ma io ho paura. Da sempre, infatti, sono affetta da mastopatia fibrocistica, e per tale motivo ho evitato la terapia ormonale sostitutiva per il timore di cancro al seno. Esiste una cura a base, che so, di collagene, acido ialuronico o altro, che non coinvolga gli ormoni ma nello stesso tempo mi protegga “sempre”, e cioè non solo in prossimità di un rapporto? Oppure devo rinunciare alla mia vita intima, astenendomi dai rapporti? Inoltre: in quanto tempo queste lesioni guariscono? Grazie.
Dottor Filippo Murina
Dottor Filippo Murina

Gentile Signora, ad oggi abbiamo a disposizione numerose terapie per la gestione dei sintomi del tratto genito-urinario inferiore (vagina-vulva-vescica) efficaci, sicure e facilmente applicabili. Però è necessario profilare ogni approccio di cura ad ogni singola donne, integrando più opzioni per ottenere il massimo di efficacia. Abbiamo ormoni, farmaci non ormonali ed approcci di terapia fisica, come i laser rigenerativi. Gli estrogeni usati localmente, sono efficaci e sicuri e la mastopatia fibrocistica non ne è assolutamente una controindicazione all’utilizzo. Cordialmente.

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