Mio figlio di tre anni ha iniziato oggi la scuola materna. Premetto che fino ad adesso è sempre stato a casa con me, non ci siamo praticamente mai separati e temevo che l’inserimento sarebbe stato traumatico, invece il mio bambino mi ha piacevolmente sorpresa: appena entrato in sezione si è messo subito a giocare, dicendo di andarmene e quando sono andata a prenderlo è scoppiato a piangere disperato perché voleva continuare a stare a scuola. Io sono all’inizio della seconda gravidanza e ancora non abbiamo detto nulla a mio figlio perché volevamo aspettare che metabolizzasse l’avvio della scuola. So che ogni bambino è a sé, però mi piacerebbe capire se questa felice reazione alla novità della scuola sia indicativa anche di una futura buona accettazione del fratellino/sorellina. Grazie.
Luisa Vaselli
Gentile signora, mi dispiace ma sulla semplice base di quello che ha raccontato non è possibile ipotizzare quale sarà la reazione di suo figlio all’arrivo in casa del fratellino (o sorellina). Questo anche perché non è così certo che l’entusiasmo iniziale dimostrato per la scuola si mantenga tale nelle prossime settimane: le auguro che non accada, ma metta in preventivo la possibilità che nei prossimi giorni o settimane diventi un po’ più riluttante all’idea di andare alla scuola materna (che all’inizio può apparire particolarmente attraente in quanto costituisce una novità). Si tratta comunque solo di un’ipotesi, perché è certamente anche possibile che invece suo figlio continui a essere, da qui a fine anno, molto contento di aver cambiato ambiente e di avere la possibilità di giocare e relazionarsi per tante ore con altri bambini. Per quanto riguarda il fratellino, sarà necessario che lo rendiate partecipe della gestione del nuovo arrivato, lo coinvolgiate nella scelta del nome, vi facciate aiutare per quanto riguarda la suddivisione degli spazi. Nonostante l’attuazione di queste strategie (più che consigliabili), può stare sicura che sarà geloso, come è normale sia. Guai se non lo fosse: l’esperienza ci ha insegnato che dei bambini non gelosi è prudente diffidare. Con cordialità.
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