Stereotipie o conseguenze del lockdown?

Dott. Leonardo Zoccante A cura di Leonardo Zoccante - Dottore specialista in Psichiatria Pubblicato il 29/06/2020 Aggiornato il 06/07/2020

E' verosimile che i forti cambiamenti imposti dall'isolamento a cui ha costretto la pandemia abbiano influito sul comportamento dei bambini, tuttavia ci sono manifestazioni anomale che potrebbero essere spia di altro.

Una domanda di: Elena
Il mio bimbo di 3 anni e mezzo da poco più di un mese presenta un comportamento che ci preoccupa.
Mentre sta giocando, improvvisamente abbandona l’attività, corre, cammina, saltella producendo versi gutturali, poi torna spontaneamente al gioco che stava facendo. Durante l’episodio appare poco contattabile (non risponde alle chiamate), a volte durante la corsa muove le dita delle mani sfregandole e/o inclina il capo e/o porta la lingua da un lato della bocca. Su richiesta talvolta il bambino sembra ricordare l’evento indicando che stava correndo. Gli episodi sono pluriquotidiani e durano da pochi secondi fino a 20/30 minuti con andamento fluttuante, in cui alterna la corsa e la scarsa responsività a momenti in cui gioca e appare più contattabile. A volte il bambino presenta momenti di alterazione del contatto anche in corso di altre attività (per esempio, mangiare o guardare video) nei quali produce il verso, cerca di alzarsi dal seggiolone, sfrega lentamente le dita della mano e a volte sembra irrigidirle e, ogni tanto, sembra sorridere da solo. Pare inoltre che, quando il bambino si trova in situazioni in cui ha la possibilità di giocare con la cugina poco più grande di lui o di stare in un contesto che non sia casa questo comportamento si presenti meno. Dall\’esame fatto con la NPI (neuropsichiatria infantile) il bambino risulta vigile e reattivo. Buono il contatto di sguardo, interagisce con l’esaminatore mediante triangolazione di gioco. E’ interessato all’ambiente circostante, che esplora separandosi senza alcuna difficoltà dalla madre. Durante la visita eloquio congruo al contesto, non sempre intellegibile. Capo normoconformato, liberamente mobile. Pupille isocoriche, isocicliche, normoreagenti allo stimolo fotico. MOE apparentemente indenni. Nervi cranici indagabili apparentemente indenni. Arti superiori e inferiori: tono, trofismo e forza muscolare nella norma. ROT normoevocabili, simmetrici. Afferra bene con entrambe le mani, motricità fine buona. Non evidenti dismetrie, prova di incappucciamento del pennarello eseguita correttamente.
Deambulazione autonoma senza franche note patologiche, si accovaccia, raccoglie gli oggetti da terra senza difficoltà.
Abbiamo effettuato anche un EEG con privazione del sonno dal quale risulta un tracciato discretamente organizzato con infrequenti anomalie localizzate. Tali anomalie, a detta della NPI, non sono molto significative e potrebbero riguardare disturbi del sonno. Sapreste darmi un parere?
Potrebbe essere che, questi comportamenti apparsi improvvisamente, siano manifestazioni di sfogo-stress dovuti al fatto che a causa del COVID il bimbo ha cambiato le sue abitudini e si è trovato da solo per molto tempo?
Da quello che ho capito, se si trattasse di stereotipie, nella maggior parte dei casi tenderebbero a regredire con il trascorrere del tempo fino a scomparire o sbaglio?
Potrebbe essere che invece questi comportamenti s’instaurino nel bambino in maniera persistente e permanente? Ringraziando saluto.
Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante

Gentile Signora Elena,
Rispondo con piacere alle interessanti considerazioni che ha riportato in merito a suo figlio. L’epoca che ci siamo da poco verosimilmente lasciati alle spalle, dominata dal Covid-19, ha rappresentato un momento davvero difficile per l’età pediatrica comportando situazioni di aumentata tensione emotiva che può sostenere la comparsa di movimenti anomali. Quanto lei descrive avvenire durante il gioco di un bambino di 3 anni e mezzo, come suo figlio, si può trattare in prima analisi di stereotipie motorie. Si tratta di movimenti improvvisi e rapidi che compaiono nel corso di altre attività e che interferiscono significativamente sulla qualità delle relazioni di gioco. Se consideriamo invece lo sfregamento delle dita delle mani, le frequenti inclinazioni del capo ed i movimenti della lingua, potrebbe anche trattarsi di tic ad esordio in età infantile, anche in relazione al loro carattere fluttuante e ricorrenza nel corso della giornata. Il tic è infatti nell’infanzia un disturbo che tende a “distrarre” particolarmente il bambino nelle attività che sta svolgendo e che è solo parzialmente sopprimibile dalla sua volontà, rendendolo dunque anche piuttosto irritabile. Sia nel caso delle stereotipie che in quello dei tic, esiste una variabilità di presentazione clinica che dipende in gran parte dalle specificità dell’ambiente e delle persone con cui il bambino interagisce.
Concordo con il percorso diagnostico che è stato svolto fino ad ora. In presenza di un disturbo del movimento ad esordio “brusco” nella prima infanzia occorre effettuare una valutazione specialistica con un Neuropsichiatra Infantile per comprendere nello specifico se sia avvenuta una variazione repentina nella traiettoria di sviluppo. Infatti uno specialista del settore può aiutare in questi casi a riconoscere per tempo condizioni di sviluppo atipico che possono comparire in modo improvviso a questa età in particolare nei maschi. Esistono forme cliniche tra loro molto variegate per intensità del disturbo e per permanenza nel corso dello sviluppo: da forme più transitorie e lievi fino a quadri simil-Tourettici. Come ha fatto il collega NPI da cui siete stati in valutazione, ritengo molto importante mettere a fuoco le strategie motorie e di gioco e l’eventuale associata presenza di alterazioni nella coordinazione motoria, che possono rappresentare importanti elementi da prendere in esame ai fini del percorso diagnostico. A livello strumentale un elettroencefalogramma ( EEG ) è spesso indicato in presenza di movimenti involontari del distretto cranio-facciale perché consente di escludere che questi ultimi siano di natura epilettica o che vi siano disturbi del sonno associati. Un altro esame che viene spesso richiesto, laddove sia riportata una precedente infezione in particolare faringea e compaiano tratti di ossessività, è il tampone faringeo per individuare la presenza di Streptococchi β emolitici di gruppo A. La presenza infatti di popolazioni batteriche di questo tipo nel cavo orale può infatti orientare l’iter diagnostico verso forme con movimenti involontari a genesi immuno-mediata. Da quanto però scrive il Neuropsichiatra Infantile, in suo figlio non vi è evidenza né di alterazioni nella coordinazione né di anomalie epilettiformi sul tracciato EEG ma soltanto di un possibile disturbo del sonno. Senza dubbio il prolungato isolamento sociale, l’interruzione della scuola e dei contatti con gli altri bambini, e non da ultimo la improvvisa modifica delle abitudini di vita che l’epidemia da Covid 19 ha comportato, possono aver rappresentato anche per suo figlio un fattore stressante, che ha contribuito ad innescare e a sostenere tali manifestazioni motorie. Si tratta però di fenomeni che, in assenza di Disturbi del Neurosviluppo veri e propri, tendono a recedere e a divenire sempre meno rilevanti durante la traiettoria di sviluppo. Occorre però in ogni caso un adeguato monitoraggio clinico della situazione, non tralasciando di considerare anche le caratteristiche costituzionali specifiche del bambino. Con cordialità.

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