Streptococco e paura di essere contagiate durante la gravidanza

Dottor Fabrizio Pregliasco A cura di Fabrizio Pregliasco - Dottore specialista in Infettivologia Pubblicato il 02/04/2024 Aggiornato il 03/04/2024

Posto che la diagnosi di infezione da streptococco si fa grazie a un tampone e non in base ai valori del TAS e della PCR, se si ha il dubbio che una persona con cui si viene a contatto ne sia colpita è opportuno proteggersi con la mascherina FFP2.

Una domanda di: Domenica
Avrei una domanda da porle. Mia mamma da qualche tempo presenta per solo un giorno febbre e stanchezza che poi passa immediatamente nei giorni successivi. Per precauzione abbiamo fatto tutti i vari esami del sangue ed è risultato quanto segue: TAS 265 (0-200), PCR 0,90 (0-0,5). Io ho immediatamente pensato ad una positività allo streptococco ma La nostra dottoressa di famiglia dice di stare tranquilli che non si sa con questi valori se è stata presa da tanto o meno e che non infetta sicuramente. È davvero così? Io sono incinta di 7 mesi e sinceramente sono preoccupata. Grazie mille.

Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco

Gentile signora,
la positività allo streptococco si evidenzia facendo un tampone faringeo. Il TAS positivo ci dice solo che a un certo punto l’organismo di sua madre è venuto a contatto con lo streptococco ma non ci svela “quando” né tanto meno che è in atto l’infezione. La PCR è un indice aspecifico, che esprime solo che c’è un’infiammazione in atto ma non “quale”. Potrebbe risultare oltre il range di normalità anche per un banale raffreddore, quindi non è indicativa di una particolare infezione. Nel dubbio, visto che è incinta cerchi di stare accanto a sua madre indossando la mascherina FFP2. Oppure che sia sua madre a mettere la mascherina chirurgica quando vi vedete. Si tratta di un accorgimento di puro buon senso, che tutte le donne incinte dovrebbero adottare quando vi è la possibilità che le persone con cui vengono a contatto abbiano un’infezione in corso.
Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti