Streptococco e prevenzione

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 24/09/2020 Aggiornato il 24/09/2020

Sono rarissimi i casi in cui è necessario assumere l'antibiotico per prevenire lo streptococco.

Una domanda di: Valentina
Buongiorno, in questi giorni a causa del fatto che mio marito ha avuto lo streptococco in gola per il quale ha preso terapia antibiotica, mi sono documentata molto sui danni cardiaci e renali che questo batterio può causare e su come ci si deve comportare e ho un dubbio. Dunque, da quanto ho capito in assenza di sintomi non bisogna mai trattare lo streptococco perché i portatori sani non vanno trattati. Quindi il tampone faringeo si fa solo in caso di sintomatologia. Su internet ho letto però che in caso nella storia di famiglia ci siano casi di febbre reumatica allora si devono trattare anche i portatori sani. So che una zia di mio marito ha avuto la febbre reumatica da ragazza. Quindi se mio marito o i nostri figli fossero portatori sani di streptococco beta emolitico a dovrebbero essere trattati comunque perché geneticamente sono più predisposti a sviluppare febbre reumatica? Non mi è chiaro. O il motivo è che in questo caso bisogna trattare i portatori sani per proteggere il parente affetto? ( perché in questo ultimo caso, essendo che questa zia non la vediamo praticamente mai, non avrebbe senso sottoporre i miei figli o mio marito a terapia antibiotica in caso fossero portatori sani di streptococco, no? Grazie.

Leo Venturelli
Leo Venturelli

I portatori sani devono essere trattati quando ci sono epidemie di malattia reumatica o di glomerulonefrite post streptococcica, durante infezioni streptococciche in comunità chiuse, in caso di reinfezioni in ambito familiare, se ci sono precedenti familiari di malattia reumatica: detto così, questo ultimo punto potrebbe essere il giusto dubbio che lei si pone. In realtà la malattia almeno da noi è diventata molto rara (1 caso ogni 100.000 persone) e la predisposizione genetica a infettarsi dovrebbe essere una caratteristica familiare più evidente con casi presenti nell’ambito parentale e non solo aver avuto una lontana zia del marito con reumatismo. Non mi sembra quindi il caso di trattare i suoi familiari solo per la lontana zia affetta da ragazza da malattia reumatica.

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