Sul risultato di mammografia ed ecografia

Dottor Marcello Orsi A cura di Marcello Orsi - Dottore specialista in Radiologia Pubblicato il 26/12/2023 Aggiornato il 26/12/2023

A volte dalle indagini strumentali condotte sul seno emergonono condizion "dubbie" che, in quanto tali, richiedono un approfondimento diagnostico.

Una domanda di: Maria
Volevo capire l’esito della mammografia + ecografia al seno Indicazione clinica: richiamo di screening. Si prende visione della recente mammografia di screening del 26.10.2023 e di
precedenti indagini mammografiche del 2016 e del 2018. – Eseguita tomosintesi mammaria Sn in CC ed MLO + 2 pr in ingrandimento
mirato in CC ed MLO + 1 pr ML a sinistra. In relazione al quesito clinico, all’esame di tomosintesi eseguito in data odierna in CC ed MLO e nelle pr in ingrandimento mirato si
conferma la presenza di almeno 3 cluster di microcalcificazioni amorfe, pleomorfe e talora anche eterogenee localizzate nei settori centrali
della mammella sinistra. Uno di tali cluster si proietta contro un’area tenuemente radiopaca di circa 8 mm al QQEE. Tali tre cluster di microcalcificazioni presentano distribuzione lineare con un’estensione
antero-posteriore complessiva di almeno 80 mm, in un quadro che necessita di caratterizzazione microistologica mediante VAB (R4c).
Non elementi di sospetto nei restanti ambiti di tale lato. Eseguita ecografia mammaria ed ascellare bilaterale.
Alla successiva valutazione ecografica al QQEE di sinsitra riconoscibile area ipoecogena di circa 7,8×5,4 mm, con spot iperecogeni
contestuali. Reperto che potrebbe corrispondere in prima ipotesi all’opacità con microcalcificazione segnalata nella stessa sede alla
mammografia. Non evidenza di alterazioni ecostrutturali sospette nei estanti ambiti bilateralmente né linfoadenomegalie patologiche ai
cavia ascellari. Conclusioni: ACR BI-RADS 4c.
Le microcalcificazioni U4c segnalate alla mammografia al QQEE di sinistra necessitano di caratterizzazione MIB mediante VAB.
Dottor Marcello Orsi
Dottor Marcello Orsi

Gentile signora,
come di certo sa già, in base all’esito delle due indagini dovrebbe effettuare una biopsia della mammella, seguendo l’iter proposto dal centro che l’ha in cura. Dovrebbero averle già prenotato l’approfondimento diagnostico, dico bene? Sono anche certo che le abbiano chiarito il quadro quando le hanno comunicato la necessità di un approfondimento. Per il resto sarebbe impossibile spiegarle voce per voce, sigla per sigla quanto sta scritto nel referto, come spero comprenderà. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti