Sulla sindrome del QT lungo

Professor Gianni Bona A cura di Gianni Bona - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 07/11/2017 Aggiornato il 31/07/2018

La sindrome del QT lungo è caratterizzata da un rallentamento della trasmissione elettrica, grazie a cui il cuore funziona, e non ha relazione con l'ipotiroidismo.

Una domanda di: Valérie
Buongiorno,
Le scrivo per ottenere informazioni sul legame tra ipotiroidismo e allungamento dell\’intervallo QT.
Mio figlio è stato diagnosticato con sindrome del QT LUNGO dopo una sincope (le cui circostanze potrebbero far pensare ad una sincope vaso-vagale) e il riscontro su un unico ECG (in pronto soccorso 2 ore dopo la sincope) di un QT allungato. Ho letto che l\’ipotiroidismo influisce sull\’intervallo QT.Ma nessun medica ha proposto di fare indagini su un eventuale disturbo della tiroide.
In più è un bambino con ritardo intelletuale seguito in un servizio neuropsichiatrico per problemi di apprendimento, ha un \”ritardo\” nella dentizione (solo 4 denti da latte persi a 10 anni), è sempre stato nel limite basso per la crescita, ha un ernia ombelicale.
La ringrazio per la sua gentile risposta e consiglio,

Cordiali saluti

Gianni Bona
Gianni Bona

Gentile signora,
innanzitutto va detto che l’ipotiroidismo non influenza la sindrome del QT lungo, che è caratterizzata non già da un rallentamento del battito del cuore ma da un rallentamento della trasmissione elettrica che permette al cuore di funzionare. Quindi, anche se ci fosse un ipotiroidismo non avrebbe nulla a che vedere con la sindrome del QT lungo, che influenza non giù il rallentamento della trasmissione elettrica, ma del battito del cuore. Inoltre, in tutta Italia, alla nascita i neonati vengono sottoposti, durante la degenza in ospedale, allo screening per ipotiroidismo, cioè a indagini mirate a individuare un eventuale cattivo funzionamento della tiroide, quindi si può escludere che i problemi di apprendimento manifestati dal bambino fin dai primi anni di vita siano dovuti alla tiroide. Posto questo, credo che comunque sia opportuno eseguire il dosaggio degli ormoni tiroidei (mediante una semplice analisi del sangue), non già perché serva ai fini del controllo della sindrome del QT lungo, ma solo per essere sicuri che non sia subentrato un ipotiroidismo in tempi recenti: si tratta di uno scrupolo che permetterà di avere un quadro chiaro dell’intera situazione. Dopodiché mi rivolgerei a un centro di Genetica, perché è possibile che i vari problemi manifestati da suo figlio siano in relazione con una malattia genetica: riuscire eventualmente a scoprire quale, potrebbe essere di grande aiuto per orientare le cure o, almeno, avere un migliore controllo dello stato di salute del bambino. Per finire (ma credo che già l’abbiano indirizzata in tal senso) è più che opportuno che lei si affidi a un centro di Cardiologia pediatrica, dove le sapranno indicare tutto quello che è possibile mettere in atto per limitare i rischi a cui espone la sindrome del QT lungo. Con cordialità

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Scarso aumento di peso in gravidanza: ci si deve preoccupare?

17/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Se gli esami del sangue sono buoni, il feto cresce bene, la gestante non manifesta alcun sintomo allarmante non c'è ragione di preoccuparsi in caso di aumento di peso modesto.   »

Feto con ventricolomegalia cerebrale borderline: quali indagini fare?

16/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In relazione allo spessore dei ventricoli cerebrali, il limite tra normalità e patologia non è così preciso: il valore è normale se inferiore ai 10 millimetri e poi c'è una zona grigia compresa tra 11 e 15 millimetri. Un'ecografia approfondita può bastare a chiarire il quadro.   »

Bimbo che inizia a stare in piedi da solo: vanno stimolati i primi passi?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti