Taglio cesareo: non è troppo tardi in 39 settimane?

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 17/09/2018 Aggiornato il 17/09/2018

La tempistica del taglio cesareo viene indicata dal ginecologo curante in base alla particolare situazione, quindi varia da caso a caso.

Una domanda di: Valentina
Ho il taglio cesareo programmato per il 24 settembre, cioè 39 settimane +1 giorno. Non è troppo tardi? Potrebbe partire il travaglio, io ho fatto 20 punture di progesterone, influisce tanto?

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Cara signora,
la tempistica del parto cesareo dipende da una serie di valutazione che è il ginecologo curante a effettuare, sulla base del singolo caso, della singola situazione. Se il ginecologo che la sta seguendo ha indicato quella data significa che è la migliore, in relazione alla sua storia ostetrica.
In linea di principio è opportuno rispettare la fisiologia della gravidanza ed intervenire il più tardi possibile in quanto un anticipo eccessivo può esporre il bambino al rischio di andare incontro a difficoltà respiratorie. Ovviamente qualora la natura decida diversamente e, cioè, il travaglio dovesse iniziare precocemente, ovvero prima del termine che coincide con le 40 settimane di gravidanza, chi sarà presente al momento suo ricovero procederà all’esecuzione dell’intervento, se ovviamente sussisteranno le indicazioni a effettuarlo. Auguroni!

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Citomegalovirus e paura del contagio

26/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se, durante la gravidanza, si teme che il proprio partner sia stato contagiato dal citomegalovirus, che si trasmette anche attraverso i rapporti sessuali, può essere opportuno verificarlo attraverso un dosaggio degli anticorpi specifici.   »

Regressione nel linguaggio in un bimbo di 18 mesi: c’è da preoccuparsi?

24/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Quando si ha il dubbio che il bambino sia interessato da un disturbo del neurosviluppo è opportuno richiedere il parere di uno specialista.   »

Streptococco: può dare febbre nonostante l’antibiotico?

17/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

L'infezione alla gola dovuta a streptococco ha caratteristiche inconfondibili: mal di gola e febbre elevata, assenza di raffreddore e tosse (che invece accompagnano di norma le infezioni respiratorie virali) e, soprattutto, scomparsa della febbre a 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica.   »

Vitamina D: una sua carenza può influenzare la fertilità?

17/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La vitamina D non serve soltanto per fissare il calcio nelle ossa, ma ha effetti sia sul sistema immunitario (potenzia le difese, come la vitamina C) sia sulla fertilità maschile e femminile.   »

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti