Terrorizzata dalla gravidanza

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/09/2025 Aggiornato il 12/09/2025

Il progesterone che viene prodotto in grandi quantità durante la gravidanza è implicato nella maggiore fragilità emotiva che caratterizza i mesi dell'attesa. Saperlo può essere d'aiuto per affrontare meglio le proprie paure, ma quando la situazione è resa più difficile da una depressione sottostante può essere opportuno rivedere il dosaggio del farmaco che si sta assumendo.

Una domanda di: Giusy
Dottoressa, dopo aver desiderato per due anni una gravidanza con mio marito, sono incinta da 4 settimane. Subito dopo la scoperta della gravidanza ho iniziato ad avere una paura assurda di non aver valutato bene cosa significasse diventare mamma e che in realtà sarei voluta tornare indietro. Non so se questi pensieri sono frutto dei miei stati ansioso-depressivi (sono in cura con lo zoloft 75), degli ormoni o un mix dei due fattori o davvero non desidero più questa gravidanza. Secondo lei avrebbe senso alzare il dosaggio di’ zoloft? Se si, fino a che dosaggio? Ci sono rischi? La prego, mi aiuti a capire. Grazie.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, in effetti l'inizio della gravidanza mette a dura prova sia fisica che psicologica noi donne e non è raro avere pensieri di scarsa autostima o comunque piuttosto cupi come "Sarò in grado di crescere un figlio? Sarò una brava mamma? Sarà sano il mio bambino? Dovrò rinunciare alla carriera per immolarmi a fare la casalinga?. Si ha anche una sorta di ambivalenza verso la gravidanza stessa, per cui allo stesso tempo si teme e si desidera avere un figlio. Credo che l'ormone progesterone sia particolarmente implicato in queste dinamiche e voglio parlarle di una scoperta che ho fatto grazie alla psicologa Giuliana Mieli (autrice di "Il bambino non è un elettrodomestico"): in gravidanza siamo ipersensibili, torniamo indietro come quando eravamo bambine a livello emotivo e piangiamo per cose da nulla... ebbene, tutto questo è funzionale al fatto che la Natura ci prepara a prenderci cura dei nostri piccoli! A entrare in empatia con loro e a comprenderne i bisogni che esprimono con il pianto. Grazie al progesterone, appena sentiremo piangere il nostro bambino non sapremo resistere a prenderlo in braccio e cercare di calmarlo. Nemmeno una lacrima è a caso in Natura...non è stupefacente? Detto ciò, sono dell'idea che lei abbia urgente bisogno di una rivalutazione presso lo psichiatra Curante, in quanto con molta probabilità il dosaggio di Zoloft di 75 milligrammi è diventato insufficiente.
Avrà notato anche lei che in gravidanza si va in bagno molto più spesso ad urinare e questo comporta anche un'eliminazione più rapida dei farmaci, quindi un loro effetto ridotto a parità di dosaggio. Capisco che l'istinto sia quello di ridurre il dosaggio in caso di gravidanza ma almeno in queste prime settimane è prudente semmai aumentare il dosaggio e poi strada facendo si vedrà di quale dosaggio di Zoloft lei necessiti...senza paura di nuocere alla sua creatura: è perfettamente compatibile sia in gravidanza che in allattamento al seno (è il migliore, quello che passa di meno nel latte materno, quindi davvero non c'è motivo di allarmarsi o peggio sospendere il trattamento in vista del parto). Quanto al dosaggio massimo, le direi che si può arrivare anche a 150 mg/die di Zoloft ma non penso che sarà necessario nel suo caso: mi immagino che con 100 milligrammi/die lei possa affrontare serenamente questi nove mesi impegnativi ma meravigliosi che l'aspettano. Spero di averle risposto e di averla rincuorata, rimango a disposizione se desidera, cordialmente.

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