Terzo cesareo: la donna è esposta al più grave dei rischi?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 04/09/2020 Aggiornato il 04/09/2020

I rischi legati al cesareo esistono, proprio per questo è stato messo a punto un protocollo (adottato al San Paolo di Milano) che consente anche alle donne con due precedenti cesarei di essere ammesse al travaglio di prova.

Una domanda di: Antonella
Grazie per la risposta sul terzo cesareo di qualche giorno fa. Un’ultima domanda: aumenta al terzo cesareo il rischio di morte materna, tenendo conto che nel secondo casareo si è verificata un’atonia uterina?

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, la sua è una domanda difficile in quanto tocca un argomento che vorremmo non esistesse in sala parto.
Già è difficile accettare che esista una mortalità perinatale, figuriamoci una mortalità materna!
Per quanto ho potuto trovare in letteratura scientifica, sono pochi gli studi che hanno messo a tema la mortalità materna in seguito a taglio cesareo nei paesi sviluppati. Uno di questi è uno studio olandese del 2018, intitolato proprio “Mortalità materna dopo taglio cesareo nei Paesi Bassi”. I risultati dello studio sono piuttosto chiari: il rischio di morte materna dopo taglio cesareo (non si precisa che numero di cesareo, purtroppo) è di 21.9 casi per 100.000 interventi a fronte di 3.8 morti materne ogni 100.000 parti vaginali. La morte è stata causata direttamente o indirettamente dal cesareo in 13 casi per 100.000. Nel 81.4% delle pazienti, all’inizio dell’intervento erano già presenti delle complicanze (ad esempio gestosi, ipertensione gestazionale…).
Sono recentemente venuta a conoscenza di un nuovo protocollo di sala parto presso la Clinica Ostetrica e ginecologica del San Paolo di Milano che permette anche a donne con due cesarei pregressi di essere ammesse a travaglio di prova. Gli esiti finora sono stati incoraggianti.
Certo, non si può improvvisare questo tipo di parto: occorre sapere che tipo di induzione del travaglio fare o meno e soprattutto bisogna che la donna sia motivata a partorire per via vaginale (alcuni studi riportano che la motivazione materna è il fattore prognostico principale nel successo o meno del travaglio di prova dopo cesareo, come dire: volere è potere!).
So di averle messo la pulce nell’orecchio ma se si tratta di promuovere la salute di mamme e bambini non mi tiro certo indietro.
Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Beta h-CG che aumentano poco in 8^ settimana: proseguirà la gravidanza?

28/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una volta visualizzati con l'ecografia l'embrione e il battito del cuoricino non ha più senso continuare a dosare le beta nel sangue, perché il loro andamento a questo punto della gravidanza non è predittivo di nulla.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti