Terzo cesareo vicino al secondo: corro rischi?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 10/04/2020 Aggiornato il 15/04/2020

Ci sono delle precauzioni da prendere per ridurre al minimo le potenziali complicazioni legate alla necessità di effettuare un terzo cesareo.

Una domanda di: Anna
Salve dottoressa,
sono una ragazza di quasi trent’anni alla terza gravidanza. Ho avuto un primo cesareo nel giugno 2017, programmato a 38 settimane per problemi relativi a un prolasso precedente alla gravidanza; un secondo cesareo lo scorso agosto 2019, si è trattato di una gravidanza gemellare bicoriale, biamniotica, terminata con parto prematuro a 32 settimane per irregolarità riscontrate nella flussimetria della bimba. Lo scorso otto marzo ho scoperto, con mio immenso stupore di essere nuovamente incinta, sono attualmente a circa10 settimane.
La mia ginecologa è molto positiva, ma io sono molto spaventata sia per quello che leggo un po’sul web, sia per alcuni racconti riguardo i pericoli a cui si va incontro con cesarei ravvicinati. Ho tre bimbi molto piccoli e l’idea che possa rischiare la vita per eventuali emorragie e complicazioni mi terrorizza. È davvero così rischioso sottoporsi a un terzo cesareo così ravvicinato? La ginecologa mi sta facendo fare molto progesterone fin da subito e spero che il mio utero regga quanto più possibile.
Grazie mille.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora Anna, capisco il suo stupore nell’essere rimasta nuovamente incinta ma bisogna che lei sappia un dato importante: una volta che il corpo della donna affronta la gravidanza, non solo conferma di essere fertile (anche il marito, ovviamente: si parla sempre di fertilità di coppia) ma nel caso della donna è come se questa fertilità si implementasse ad ogni gravidanza, per diversi motivi che ora non esamino.
Detto questo, sono contenta che la sua ginecologa l’abbia tranquillizzata in quanto è vero che ci sono dei potenziali rischi nell’affrontare un terzo parto cesareo, ma per fortuna esistono anche degli strumenti per ridurre al minimo questi rischi.
Uno di questi è il progesterone, sotto forma di ovuli vaginali che hanno l’intento di mantenere l’utero il più possibile a riposo durante i nove mesi dell’attesa ed evitare quindi delle contrazioni premature che, oltre a far raccorciare il collo dell’utero producendo una minaccia di parto prematuro, potrebbero far assottigliare il tessuto in corrispondenza della breccia uterina e mettere questa zona dell’utero in pericolo.
Cosa si può fare per scongiurare questo rischio?
Oltre al progesterone ovuli, mi permetto di suggerirle di stare a riposo.
Ecco, con due figli piccoli è una sfida non da poco ma immagino e spero che lei sia sostenuta dall’aiuto del suo compagno e, magari, parenti o amiche…come si suol dire: il bisogno aguzza l’ingegno!
L’importante è arrendersi a chiedere aiuto…è uno sforzo non da poco per noi donne che abbiamo la tentazione di voler sempre controllare tutto nei minimi particolari ma…ne vale la pena! Non le sto dicendo di stare a letto, cosa di certo impossibile nel suo caso e per ora nemmeno necessaria, intendo con riposo evitare di sollevare pesi (bambini compresi), di stare in piedi per troppe ore consecutive senza avere una pausa (ogni tanto è utile distendersi e sollevare un poco le gambe rispetto al bacino), cercare invece di avere dei ritmi di vita più distesi e curare alimentazione, idratazione e sonno (approfittando di quando i figli dormono per riposare anche lei).
Credo che, come è rimasta stupita dall’essere rimasta incinta nuovamente, si stupirà anche che tutto andrà bene, anzi meglio del previsto.
Glielo auguro di cuore! A disposizione se desidera per ulteriori chiarimenti, le faccio gli auguri di una buona Pasqua insieme ai suoi cari.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Uovo chiaro o concepimento tardivo?

06/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Solo una seconda ecografia può permettere di appurare se la gravidanza è in evoluzione o no, mentre il solo valore delle beta non basta.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti