Test di Coombs positivo alla nascita: quali controlli?

Dottoressa Maria Pia De Carolis A cura di Maria Pia De Carolis - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 14/10/2021 Aggiornato il 14/10/2021

Nel caso in cui il neonato risulti positivo al test di Coombs diretto, bastano specifiche analisi del sangue per escludere conseguenze gravi.

Una domanda di: Loredana
Salve, siccome il pediatra della mia bambina non ha esperienze al riguardo
volevo sapere cosa fare in caso di test di Coombs positivo alla nascita. Ora la mia bambina ha 1 mese
e ha già fatto 2 prelievi uno ogni 15 giorni per controllare emocromo
emoglobina ed ematocrito. Sono gli esami giusti sono le cose esatte da
controllare? Volevo un secondo parere, grazie.

Maria Pia De Carolis
Maria Pia De Carolis

Carissima mamma,
un test di Coombs diretto positivo nel neonato indica la presenza di anticorpi contro antigeni dei globuli rossi (in genere relativi al fattore Rh) passati al neonato (Rh positivo) dalla madre (Rh negativa).
Questi anticorpi possono provocare emolisi (distruzione) dei globuli rossi del neonato che, in base all’entità, è responsabile di
iperbilirubinemia (ittero) nei primi giorni di vita e
anemia precoce e tardiva.
Giustamente il pediatra ha fatto controllare i valori di ematocrito ed emoglobina con esecuzione dell’ emocromo nel primo mese di vita ogni 15 giorni. Se i valori sono rimasti stabili i controlli si possono diradare, in quanto con il passare del tempo diminuisce il rischio di emolisi.
Un caro saluto.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti