Test di Coombs positivo dopo l’immunoprofilassi

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 05/07/2023 Aggiornato il 05/07/2023

Il risultato positivo del test di Coombs indiretto, dopo l'esecuzione dell'immunoprofilassi, conferma che l'iniezione somministrata ha determinato l'effetto voluto.

Una domanda di: Paola
Salve buon giorno sono alla 30 settimana di gravidanza e la settimana scorsa ho eseguito una immunoprofilassi perché ho un gruppo A negativo, nell’esito risulta positivo ma quello che mi preoccupa e che non so cosa significa quello che c’è scritto sulle annotazioni. C’è scritto: SCORE: +2;+3,0 cosa significa? Grazie in anticipo per la risposta. 

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, mi sa che ha tralasciato qualche informazione. Forse intendeva dire che è risultato positivo (e ad alto titolo: questo presumo significhi score o punteggio +2, +3) il test di Coombs indiretto DOPO aver effettuato l’immunoprofilassi? Se fosse così, non c’è da stupirsi: sarebbe la conferma che ha fatto effetto l’iniezione che le è stata somministrata a 29 settimane di gravidanza. Il presupposto dell’immunoprofilassi è che la mamma in attesa sia di gruppo negativo (A, B, AB o Zero non fa differenza) e che il partner sia di gruppo positivo (non sempre è noto il gruppo del marito, di solito non si sta a infierire sui papà perché facciano esami del sangue…già abbiamo il problema della denatalità!). Se anche il papà fosse di gruppo negativo come la mamma, l’iniezione non sarebbe infatti necessaria in quanto con tutta probabilità anche il figlio/a sarebbe di gruppo negativo. Quando facciamo l’immunoprofilassi in gravidanza noi inoculiamo degli anticorpi (o IgG) contro il fattore Rh che servono a intercettare eventuali globuli rossi fetali che sfuggano dalla placenta e si inseriscano nel torrente sanguigno materno. Diversamente, i globuli rossi fetali Rh positivi verrebbero riconosciuti dal suo sistema immunitario che imparerebbe a produrre anticorpi contro il fattore Rh e potrebbe in una eventuale futura gravidanza, rigettare un feto di gruppo positivo (gli anticorpi IgG passano la placenta specialmente nel terzo trimestre di gravidanza). Con l’immunoprofilassi gli anticorpi anti Rh si legano ai globuli rossi fetali che esprimono il fattore Rh positivo, richiamano i macrofagi che li neutralizzano e li fanno sparire dalla circolazione, ma il suo sistema immunitario non rimane per sempre dotato di questi anticorpi: verranno eliminati nel giro di qualche mese e infatti se il bimbo/a nascerà di gruppo positivo, lei dovrà nuovamente ripetere l’iniezione per essere certi di non sensibilizzarsi contro il fattore Rh…è un po’ antipatico, lo so, ma dopo aver partorito scommetto che un’iniezione le sembrerà una passeggiata! Spero di averla rassicurata, resto a disposizione se desidera, cordialmente.

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