Test informativo di paternità: è affidabile il risultato?

Dottoressa Faustina Lalatta A cura di Dottoressa Faustina Lalatta Pubblicato il 22/03/2023 Aggiornato il 22/03/2023

Il test di paternità deve necessariamente essere effettuato attenendosi a criteri rigorosissimi che nei cosìddetti test "informativi" non vengono rispettati.

Una domanda di: Fabio
Io e mio figlio abbiamo dei forti dubbi sulla paternità, abbiamo eseguito un test informativo che è risultato positivo, però il dubbio è rimasto invariato ad entrambi, ora chiedo a lei è più sicuro un test più approfondito magari dal prelievo del sangue oppure ci dobbiamo accontentare? Attendo un vostro riscontro, grazie.
Faustina Lalatta
Faustina Lalatta

Gentile signor Fabio, in linea generale il test di paternità deve essere eseguito seguendo regole molto rigorose che, per definizione, nei cosìddetti test “informativi” non vengono rispettate. Innanzitutto il test informativo viene spesso chiesto da due individui invece che dal trio (presunto padre – madre – figlio) e questo rende, come automatica e inevitabile conseguenza, la conclusione probabilistica e non definitiva. Inoltre il test informativo, eseguito senza il consenso della terza persona, viene di regola effettuato su campioni anonimi, senza tracciabilità. È un test molto discutibile qualora venga eseguito “di nascosto” e nessun laboratorio dovrebbe accettare di effettuarlo. Sarebbe poi necessario sia che vi fosse trasparenza per quanto riguarda i metodi con cui viene condotto sia che la definizione della probabilità venisse calcolata in modo rigoroso: entrambe le condizione non sono garantite.  A volte, a causa del decesso della madre si può tentare di attribuire geneticamente un figlio al presunto padre, ma anche qui si giunge più spesso alla “non esclusione”, piuttosto che al riconoscimento. In base alla mia esperienza, il problema vero è che il test “informativo” non può essere in nessun modo ufficializzato. Dunque, desiderando eseguire un riconoscimento o un’esclusione di paternità ottenendo un risultato certo, è necessario affidarsi a uno specialista in medicina forense. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbio per il risultato del test di Coombs

24/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se, dopo l'immunoprofilassi, il test di Coombs risulta negativo significa che non vi è sensibilizzazione verso il fattore RH: si tratta di un esito di cui essere contenti.   »

Dubbio sul valore dell’alfafetoproteina in gravidanza

22/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il dosaggio dell'alfafetoproteina con il miglioramento delle tecnica ecografica ha perso significato come indagine per individuare alcune malformazioni del feto, come la spina bifida.   »

Streptococco vaginale al quinto mese di gravidanza

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Lo streptococco vaginale è di riscontro frequente in gravidanza. Se individuato molte settimane prima del parto va trattato solo se dà luogo a sintomi.   »

Verso la sesta settimana l’embrione non si vede: proseguirà la gravidanza?

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non è raro che prima della sesta settimana l' ecografia non visualizzi l'embrione, senza che questo sia automaticamente brutto segno. Sarà comunque l'ecografia successiva a chiarire se la gravidanza è evolutiva o no.   »

Fai la tua domanda agli specialisti