Tosse incessante, insistente, frequente: cosa fare?

Professor Giorgio Longo A cura di Professor Giorgio Longo Pubblicato il 14/02/2023 Aggiornato il 14/02/2023

Una bambina che ha sempre la tosse, a volte accompagnata da catarro altre stizzosa e continua e che richiede spesso il ricorso all'antibiotico è opportuno ia vista in un reparto ospedaliero di bronco-pneumologia pediatrica.

Una domanda di: Anna
Sono una mamma di una bimba di 5 anni e mezzo. La storia è iniziata da due mesi di vita con il naso bloccato ed è sempre ammalata su questa cosa. Abbiamo fatto sempre 3-4 cicli di antibiotico all’anno. I ultimi due anni sono veramente pesanti: prima inizia a bloccarsi il naso dopo una settimana comincia una tosse persistente stizzosa seguita da vomito (è catarro bianco, appiccicoso). Non smette più di tossire giorno e notte ogni cinque secondi. Questa cosa può andare avanti anche per 2-3 settimane se non somministriamo l’antibiotico. Può vomitare anche 2-3 volte al giorno solo catarro però non si libera mai, ne produce continuamente. Abbiamo fatto un anno fa l’intervento per l’asportazione delle adenoidi. La bimba è allergica a pollini e graminacee. Abbiamo fatto anche l’esame della spirometria con risultato negativo. Non le cola mai il naso, lo soffia sempre con forza. Quando ha gli attacchi neanche aerosol cortisonici e sciroppi fanno effetto.Vorrei tanto il vostro parere cosa posso fare?Sono troppo preoccupata: non possiamo andare avanti ogni due mesi con l’antibiotico. Aspetto con ansia la vostra risposta. Cordiali saluti.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, la storia da come scritta lascia molte perplessità che rendono difficile darle una risposta compiuta. Certamente l’allergia e l’asma (vedi l’aver fatto la spirometria) non c’entrano niente con questo problema di tosse persistente. E con questo non stupisce che “aerosol cortisonici e sciroppi” non servono a nulla. Detto questo, una tosse con catarro (tosse grassa) che richiede l’antibiotico per regredire, (ma poi riprende) e che si associa a rinite (naso “bloccato”), e questo fin dai primi mesi di vita, richiederebbe senza ulteriori attese una approfondita valutazione presso un Servizio Ospedaliero di Pneumologia Pediatrica. In questo caso andrebbero fatti degli accertamenti per escluse condizioni cliniche che riconoscono nella difficoltà ad espellere il catarro la causa del problema (che, se confermate, richiedono e si giovano di approcci terapeutici specifici, più incisivi e con chiari obiettivi). Contrastano però con queste ipotesi diagnostiche collegabili ad un problema di tosse “grassa persistente”, il fatto che lei scrive che la bambina quando comincia a tossire lo fa con una “tosse persistente stizzosa” (che significa una tosse “secca”, non catarrale). E anche l’affermazione che alla bambina “non cola mai il naso”, non ci starebbe con le ipotesi fatte sopra nelle quali il “moccolo” giallo non manca mai. Ma che non sia un problema di “catarro” ma di tosse secca, si dedurrebbe anche dalla frase successiva:“ non smette più di tossire giorno e notte ogni cinque secondi “. Nella tosse grassa catarrale i colpi di tosse non sono mai cosi insistenti e/o disturbanti. Questo farebbe considerare l’ipotesi che si tratti di una Sindrome da Ipersensibilità dei Recettori della Tosse (acronimo SIRT) che è l’esatto contrario di una tosse catarrale persistente e che ha una prognosi rapidamente buona con l’età della scuola. Ma comunque sia, ne parli con il suo pediatra e gli faccia vedere questo mio parere: è giusto che la bambina sia vista in un servizio di bronco pneumologia pediatrica. Mi faccia sapere.

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