Mio figlio che attualmente ha un mese ha effettuato in seconda giornata di vita lo screening neonatale come previsto dalla legge e a 16 giorni di vita ha ripetuto lo screening solo dell’ipotiroidismo in quanto io in gravidanza ho assunto eutirox. Mio figlio dalla terza alla dodicesima giornata di vita ha assunto collirio antibiotico (i primi due giorni tobramicina e poi sette giorni di ofloxacina). Volevo sapere se la terapia assunta potrebbe falsare i risultati del TSH (so che alcuni antibiotici alterano questo esame) Il neonatologo dell’ ospedale mi ha assicurato che non essendo stati somministrati per via sistemica ma per via oculare non possono alterare questo test, è vero? Mio figlio come tutti i neonati si ciuccia le mani e se le mette in faccia, quindi sicuramente sarà successo più volte che si sarà toccato gli occhi ” sporchi” di collirio e poi si sarà messo le mani in bocca subito dopo questa ” ingestione” accidentale di collirio potrebbe essere considerata una assunzione sistemica che falsa il TSH? Preciso che lo screening è risultato nella norma, quindi vorrei capire se posso ritenerlo attendibile.
Gianni Bona
Gentile signora,
magari esistesse un collirio che, in una dose infinitesimale, riporta i valori del TSH di un neonato entro il range di normalità. Avremmo risolto parecchi problemi. Sinceramente capirei di più la sua apprensione se i risultati dell’esame fossero alterati, ma veramente non è proprio comprensibile perché lei si preoccupi, dato che non è emerso nulla. Mi chiedo anche come sia possibile che lei ritenga inattendibili le rassicurazioni del neonatologo e come possa pensare che gli specialisti non terrebbero conto dell’eventualità di un’interferenza di un collirio sui risultati di un esame di screening. Non vorrei darle ulteriore preoccupazioni, tuttavia io ritengo che potrebbe essere utile per lei richiedere un supporto psicologico per meglio affrontare il delicato periodo del puerperio che, anche per via delle importanti modificazioni ormonali che lo caratterizzano, può aprire la strada al rischio di un disturbo dell’umore. Con cordialità.
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