Un solo neo, tre pareri specialistici diversi: a chi credere?

Dottoressa Floria Bertolini A cura di Dottoressa Floria Bertolini Pubblicato il 31/01/2023 Aggiornato il 09/02/2023

Ogni specialista ha le sue precise ragioni quando indica il da farsi rispetto a un neo, in particolare quando i singoli pareri vengono espressi a distanza uno dall'altro.

Una domanda di: Maria
Ho un neo da circa 15 anni che non ha mai cambiato la sua forma, in seguito ad una visita dermatologica dalla mia dottoressa di fiducia feci anche la mappatura dei nei, e mi trovò un neo sospetto che voleva togliermi, per vedere la sua natura e perché potrebbe trasformarsi nel tempo… Nonostante la fiducia che ho nei suoi riguardi, ho avuto paura di seguire il suo consiglio. Per togliermi il dubbio, mi sono consultata con altri medici in 2 ospedali diversi, tra cui uno ha negato che fosse un neo sospetto, l’altro di tenerlo solo sotto controllo, di chi devo fidarmi? Volevo sapere se era utile asportare un neo per prevenzione, o meglio non toccarli… Grazie mille.
Floria Bertolini
Floria Bertolini

Gentile signora Maria, la risposta al suo quesito sarà un po’ complessa, come complesso è l’argomento. Mi sembra di capire che non ha solo il neo che riferisce presente da circa 15 anni, ma anche altri nei, tra cui uno che è stato oggetto di tre valutazioni differenti, effettuate da tre professionisti differenti. Un dermatologo l’avrebbe asportato chirurgicamente per verificare tramite l’esame istologico se si trattasse di un nevo atipico o di un melanoma. Un altro dermatologo riteneva opportuno effettuare un’altra visita (forse una visita dopo un certo numero di mesi, anziché dopo un anno) per valutare le variazioni del nevo in un breve lasso di tempo, e in base alle variazioni del nevo decidere l’eventuale escissione chirurgica oppure continuare periodicamente con le visite dermatologiche per il controllo del neo come per tutti gli altri nevi. Un altro dermatologo riteneva il neo tranquillo e da monitorare annualmente come gli altri nei. Lei si chiede come mai tre professionisti e tre conclusioni diverse. I motivi potrebbero essere almeno due: alcuni legati al nevo stesso e alcuni legati allo specialista. Certamente non avrà effettuata la visita nello stesso giorno con tutti tre gli specialisti. Pertanto essere visitati dopo l’esposizione recente al sole o a radiazioni ultraviolette (UV) artificiali, come avviene con i lettini abbronzanti, lo stesso nevo apparirà diverso rispetto il periodo in cui è riparato dalle radiazioni UV solari o artificiali. I nevi sono formati da melanociti, le cellule presenti nella pelle con il compito di produrre la melanina, che conferisce l’abbronzatura. Quindi se restiamo al sole nei giorni precedenti la visita viene prodotta più melanina dai melanociti per proteggere la pelle dai raggi solari. Anche i nei sono modificati da questa attività che appartiene proprio alle cellule di cui sono formati. Di conseguenza avranno un aspetto differente se osservati dopo un mese o più dall’ultima esposizione al sole. Un altro motivo può essere di atteggiamento del professionista. I colleghi più esperti in dermoscopia, la tecnica strumentale che ormai penso venga usata da tutti i dermatologi per valutare i nei, suggeriscono di non valutare il singolo neo, ma tutti, perché la struttura di un neo segue delle regole basiche, compresa la contestualizzazione rispetto gli altri nei. Se un solo neo ha un aspetto molto differente dagli altri e c’è il sospetto che possa non essere tranquillo, alcuni esperti mondiali suggeriscono di asportarlo, evitando che il paziente poi non si ricordi di effettuare la visita di controllo a breve e questo potrebbe giustificare il primo consiglio che lei ha ricevuto. Altri dermatologi, se un neo è diverso rispetto gli altri nei e ha una architettura non regolare in modo non chiara tra benignità e malignità, preferiscono mettere in controllo il neo a distanza di tre – quattro mesi, per rivalutarlo – soprattutto se si trova in zone in cui una cicatrice potrebbe dare fastidio al paziente – e poi decidere in tempi abbastanza stretti se toglierlo o monitorarlo assieme a tutti i nei. Purtroppo capita spesso che i pazienti dimentichino di fare il follow-up breve e nel caso in cui le alterazioni architetturali del neo fossero indice di effettiva atipia, al paziente potrebbe essere asportato un melanoma più spesso rispetto la prima visita. Il follow-up a breve in genere si riserva per neoformazioni non francamente atipiche, ma a volte ci sono paziente che tornano anche dopo qualche anno, anziché pochi mesi, come sembra essere successo spesso nel periodo del Covid. Il terzo dermatologo potrebbe aver visto la neoformazione lontano dal periodo estivo, quando il neo aveva assunto un aspetto tranquillo, perché non sollecitato dalle radiazioni UV. Naturalmente sarebbe interessante sentire a distanza di mesi, il parere di chi avrebbe asportato subito il neo e di chi comunque riteneva utile un follow-up a breve. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

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