Una coppia di cugini con identico gruppo sanguigno è più a rischio di avere figli malati?

Professor Giovanni Porta A cura di Giovanni Porta - Professore specialista in Genetica clinica Pubblicato il 07/02/2022 Aggiornato il 14/02/2022

I rischi a cui è esposto il figlio di consanguinei non sono legati al gruppo sanguigno.

Una domanda di: Zhour
Salve, sono sposata con mio cugino ormai da 7 anni e ho una bambina. Nella gravidanza non ho mai avuto problemi. Quando ero giù in Marocco io mi sono informata e mi hanno detto che se abbiamo lo stesso gruppo sanguigno ci sarebbe stato qualche rischio, ma il fatto é che nonostante siamo cugini abbiamo già un figlio sano sia mentalmente che fisicamente. Però io volevo chiedere, visto che vorremmo programmare un’altra gravidanza, se ci potrebbero essere rischi oppure sarà regolare come la prima. Grazie.

Giovanni Porta
Giovanni Porta

Gentile signora, i rischi della consanguineità non sono legati ai gruppi sanguigni dei due partenr, ma alla presenza di mutazioni del DNA contenuto nelle cellule del nostro organismo. Ognuno di noi presenta varie alterazioni nella sequenza del DNA, che sono responsabili della variabilità interindividuale. Quando però queste alterazioni sono localizzate in determinati geni, possono causare patologie genetiche. La consanguineità aumenta il rischio di avere figli affetti da patologie genetiche a trasmissione autosomica recessiva. Ogni individuo ha due copie di ciascun gene, una erditata dalla madre e una ereditata dal padre. Le patologie recessive, come la fibrosi cistica e la talassemia, si manifestano quando entrambe le copie di uno specifico gene sono mutate. Gli individui con una copia mutata e una copia normale dello stesso gene sono definiti portatori sani e non manifestano la patologia; potranno avere figli malati sono nel caso in cui anche il compagno dovesse essere portatore e il figlio dovesse ereditare da entrambi la copia mutata del gene. Se due partner appartengono alla stessa famiglia, così come a gruppi etnici o geografici chiusi, è più frequente che possano essere entrambi portatori della stessa patologia, avendo ereditato la copia mutata del gene da un antenato comune, e quindi aumenta la probabilità di avere figli malati. In generale, i cugini di primo grado con anamnesi familiare negativa per patologie genetiche hanno un rischio riproduttivo doppio, cioè una probabilità del 6% di avere un figlio affetto da patologie congenite ereditarie, rispetto alla popolazione generale per la quale il rischio riproduttivo è del 3%. Nel caso in cui i due cugini fossero entrambi portatori sani della stessa patologia autosomica recessiva, avrebbero il 25% di probabilità di avere un figlio affetto da tale patologia. In tutti i casi di consanguineità parentale, prima di programmare una gravidanza è consigliato effettuare una consulenza genetica preconcepimento, che può essere prenotata con impegnativa del medico curante in qualsiasi centro che offra tale servizio. Durante il colloquio il medico genetista vi fornirà tutte le informazioni al riguardo e valuterà in base alla storia personale e familiare quali esami eseguire per affrontare con maggiore tranquillità la gravidanza. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti