Ureaplasma, antibiotico e gravidanza

Professoressa Anna Maria Marconi A cura di Professoressa Anna Maria Marconi Pubblicato il 07/07/2020 Aggiornato il 07/07/2020

Le cure con antibiotico in gravidanza (e non solo!) vanno affrontate solo se il ginecologo (o il medico) curante lo ritiene opportuno e mai di propria iniziativa.

Una domanda di: Martina
Sono a 9 settimane di gravidanza + 4 giorni. Il mio compagno è affetto da ureaplasma urealyticum scoperto poco prima del test positivo. Il mio tampone fatto qualche mese prima era negativo. In passato entrambi l’avevamo curato. L’urologo che avevamo contattato poco prima del test positivo mi ha indicato di assumere Zitromax per 3 giorni alla 4/5 settimana, da ripetere ogni 4 settimane per cercare di portare avanti la gravidanza. Dovrei fare la seconda dose. Ritiene che nel mio caso il batterio sia a livello di endometrio e non più vaginale. Sono profondamente in crisi. Il ginecologo non è d’accordo e io non so che fare. Lo Zitromax è sicuro? Ho paura di perdere il bambino tanto cercato o di un parto pretermine.
Anna Maria Marconi
Anna Maria Marconi

Gentile signora, rispondere dalle pagine di un giornale a queste domande non è mai facile. Innanzitutto bisognerebbe sapere se il suo compagno presentava sintomi oppure no: la ricerca dell’ureaplasma urealyticum non è raccomandata dalle società scientifiche nell’uomo asintomatico e, a dir la verità, neppure in quello sintomatico. Ma anche lo screening delle donne è fortemente discusso. Per quanto riguarda quindi lei e la gravidanza, concordo con il suo ginecologo sul fatto che un trattamento ogni 4 settimane sia francamente ingiustificato. Tuttalpiù, proprio per il massimo della prudenza, avrei dei rapporti protetti col preservativo durante la gravidanza per evitare l’infezione. Con cordialità.

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