Vaginosi asintomatica

A cura di Augusto Enrico Semprini - Professore specialista in Ginecologia Pubblicato il 02/01/2024 Aggiornato il 02/01/2024

In caso di vaginosi batterica occorre effettuare indagini sul partner sessuale allo scopo di identificare la fonte dell'infezione.

Una domanda di: Gianna
Da circa 8 mesi ho una vaginosi batterica asintomatica ad eccezione di una leucorrea più o meno marcata a seconda dei periodi….sto curando con ovuli vidermina prebiotic alternati a filmegyno ovuli ma ancora non si risolve del tutto nonostante il miglioramento sostanziale perchè una minima leucorrea è sempre presente. La mucosa non è infiammata. Chiedo se trascinare una vaginosi per tutto questo tempo non possa essere pericoloso e controproducente in una ricerca gravidanza e perchè non mi sono stati prescritti degli ovuli antibiotici per debellarla del tutto. Grazie mille.

Augusto Enrico Semprini
Augusto Enrico Semprini

Cara Gianna,
le vaginosi batteriche, a mio giudizio, originano da una infezione genitale del partner, durante i rapporti i germi di origine genitale maschile vengono deposti all’entrata dei genitali femminili e quelli aerobi (che hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere) muoiono quelle anaerobi (vivono in assenza di ossigeno) sopravvivo e danno luogo a queste vaginosi che sembrano non risolversi mai. Nella mia esperienza le strategia vincente è una indagine accurata e una interpretazione clinica sul seme e sulla prostata del partner allo scopo di individuare la fonte di trasmissione e, di conseguenza, avere indicazioni precise sul da farsi. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti