Ventricolomegalia bilaterale scoperta a 26 settimane di gravidanza

Dottoressa Elsa Viora A cura di Elsa Viora - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 26/03/2024 Aggiornato il 26/03/2024

Quando l'ecografia rileva un'anomalia che coinvolge il cervello, ci sono vari passi da compiere per poterne focalizzare l'origine.

Una domanda di: Alice
Ieri durante un’ecografia di controllo alla 26^ settimana + 3 giorni mi è stata diagnosticata una ventricolomegalia bilaterale (13mm uno e 12,6 l’altro). Aspetto un maschietto che si muove tanto: fino alla morfologica non avevano notato assolutamente nulla di strano. Vorrei capire cosa comporta tutto questo, settimana prossima ho in programma
un’ecografia di secondo livello ma la ginecologa era veramente molto negativa e adesso sia io che il mio moroso siamo molto impauriti! Non
sappiamo cosa ci aspetta! Sembrerebbe essere l’unico problema presente però ancora non sappiamo nulla.

Elsa Viora
Elsa Viora

Gentile Alice,
vediamo insieme che cosa significa una misura del ventricolo cerebrale posteriore di 12-13 mm. I ventricoli cerebrali sono strutture poste all’interno della testa del feto. La misura è considerata “normale” fino a 10 mm. Se la misura è fra 11 e 15 mm si parla di “ventricolomegalia border-line”. Se la misura è uguale o superiore a 15 mm si parla di “idrocefalia”. Nel suo caso la misura è di 12-13 mm, quindi si parla di “ventricolomegalia border-line”. Di solito a fronte di questa condizione vengono proposti accertamenti sul sangue materno per valutare una eventuale infezione materna che, se trasmessa al feto, potrebbe essere causa di dilatazione dei ventricoli cerebrali laterali. Inoltre un’analisi accurata dell’anatomia intracranica, cioè valutare se le varie parti del cervello si stanno formando regolarmente e questo può essere fatto sia con una ecografia più approfondita (II livello) sia con la risonanza magnetica (RM); infine un controllo a distanza di 10-15 giorni per valutare l’evoluzione. La RM permette certamente una valutazione più accurata, ma ha costi molto elevati e richiede esperienza specifica da parte del neuroradiologo che deve conoscere lo sviluppo del cervello del feto e quindi sapere che cosa è normale e che cosa no ad ogni precisa settimana di gravidanza. Solo mettendo insieme tutti i dati sopra descritti e valutando le modificazioni nel tempo è possibile cercare di individuare la causa e quindi capire meglio. In pratica, la ventricolomegalia è un segno, un sintomo: bisogna focalizzarne l’origine, comprendere il perché di questo riscontro, e poi osservare come evolve per poter dire di più. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti