Vermi intestinali in gravidanza: sono pericolosi per il bambino?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/10/2022 Aggiornato il 12/10/2022

La parassitosi intestinale dovuta agli ossiuri non espone il feto a rischi, ma senza dubbio va debellata.

Una domanda di: Sonia
Salve dottoressa, sono all’ottava settimana di gravidanza ma ho i vermi intestinali. Sto cercando di farli passare, domani mattina andrò in farmacia, volevo chiederle se è un pericolo per il bambino?
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve Sonia, leggo ora la sua mail e presumo lei sia già stata in farmacia. Prima di tutto le posso dire che no, non sono un pericolo per il suo bambino ma sono certamente fastidiosi per lei e vanno debellati quanto prima. Ci sono due possibili terapie: alcuni suggeriscono il Vermox (Mebendazolo), personalmente preferisco indicare un farmaco dal nome bizzarro: Combantrin (principio attivo è il pirantel pamoato). In entrambi i casi, stiamo parlando degli ossiuri (lo preciso, dato che esistono anche altri tipi di vermi con terapie e dosaggi differenti). Il dosaggio del Combantrin fino a 85 kg di peso comporta l’assunzione simultanea di 3 compresse da 250 milligrammi (anche una alla volta le può deglutire, mi raccomando!), ricordandosi di ripetere il trattamento a distanza di 15 giorni, per prevenire le recidive. Immagino lei abbia già altri bimbi e che forse questa non sia nemmeno la prima volta che si trova a combattere contro i vermi intestinali…altrimenti vorrà dire che “c’è sempre una prima volta”! Resto a disposizione se avesse altri dubbi, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti