Vertigini a 13 anni: cosa può essere?

Dottor Aldo Messina A cura di Dottor Aldo Messina Pubblicato il 10/10/2019 Aggiornato il 21/10/2019

Le vertigini potrebbero essere espressione di un problema che riguarda l'orecchio interno: solo la visita otoneurologica può escluderlo o confermarlo.

Una domanda di: Barbara
Mio figlio di 13 anni da qualche tempo quando si alza di scatto accusa una sensazione di vertigine e di perdita dell’equilibrio. A volte ha anche una lieve emicrania, altre si lamenta che gli gira la testa. Non è ancora sviluppato e non porta gli occhiali. Cosa potrebbe essere? Cosa mi consiglia di fare? Grazie.

Aldo Messina
Aldo Messina

Gentile mamma,
devo dire che non è semplice rispondere al suo quesito che, così come è formulato, apre a diverse ipotesi. Ovvio che non posso porre diagnosi, tuttavia penso possano esserle utili le informazioni che le scrivo di seguito.
Vertigine è un sintomo, espressione di una malattia che, più frequentemente, coinvolge l’orecchio interno. La vertigine, che va intesa come una errata, illusoria, percezione di movimento dell’ambiente, se si verifica alzandosi al mattino, lascia supporre la presenza di un quadro noto come “vertigine parossistica posizionale benigna” (VPPB). Il fenomeno, visto il movimento che lo scatena, dovrebbe riguardare il canale semicircolare posteriore. Se così fosse (e solo la visita otoneurologica può confermarlo), per ristabilire l’equilibrio sono sufficienti specifiche manovre riabilitative. Preciso che la vertigine posizionale parossistica (VPPB) è di facile diagnosi, se osservata nel momento in cui si manifesta. Altrimenti, per una corretta diagnosi occorrerà attendere la fase acuta, ovvero il momento in cui si ripresenta.
Altro termine che richiede attenzione è quello di “emicrania”. Non si confonda emicrania con cefalea. Emicrania è una malattia. La cefalea (mal di testa) è un sintomo che, se da un lato è più frequente e non sempre nell’emicrania, dall’altro non è esclusivo di questa!
Direi di più. i sintomi osservati con maggiore frequenza nell’emicrania sono la cefalea, la vertigine e, nei bambini, anche il torcicollo. Il quadro è noto come “vestibular migraine” o “emicrania vestibolare infantile” (errato il termine vertigine emicranica). In questo caso la diagnosi può essere proposta solo se la sintomatologia obbedisce a dei precisi criteri diagnostici, accettati dalla comunità scientifica internazionale. Nel caso proposto dalla signora, quanto detto ha valore solo se si tratta di emicrania e non di cefalea e per questo è importante esaminare la presenza di altri casi di emicrania nella storia familiare e appurare se il bambino o i suoi familiari soffrono di mal d’auto. Quest’ultimo sintomo, noto come cinetosi, talvolta rappresenta un precursore emicranico. L’emicrania vestibolare infantile (in realtà più frequente nel sesso femminile) risponde bene alla terapia con magnesio. Non è comunque un disturbo che deve destare preoccupazione. Per finire, a fronte dei capogiri può essere opportuna anche una visita oculistica, per escludere deficit visivi, che tuttavia sono improbabili se la vertigine compare in seguito a un cambio di posizione, in particolare dopo il passaggio dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta. Il mio consiglio, è quello di chiedere il parere di uno specialista in otorinolaringoiatria.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

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