Vomito subito dopo aver assunto la pillola

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 14/03/2018 Aggiornato il 22/12/2022

Se ci si dimentica di assumere una pillola oppure la si vomita poche ore dopo averla assunta, potrebbe venire meno la sua efficacia contraccettiva

Una domanda di: Valentina
Ieri mattina ho avuto rapporti completi con il mio ragazzo, prima di prendere la Diane. Subito dopo aver fatto colazione ho vomitato e poco prima avevo preso la pillola. Stamattina l’ho presa. Potrei essere incinta? Può essersi ridotto l’effetto della Diane? Poi visto che l’ho presa dopo i rapporti avrà fatto effetto lo stesso o no?
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve, cerco di rispondere alle sue numerose domande. Se si assume la pillola con regolarità (ossia tutti i giorni allo stesso orario), non è influente che il rapporto completo avvenga prima o dopo l’assunzione del farmaco: la protezione contraccettiva è comunque garantita (significa che lei non rimane incinta). Invece, se ci si dimentica di assumere una pillola oppure la si vomita poche ore dopo averla assunta, potrebbe essere messa in discussione la protezione contraccettiva, motivo per cui sul foglio illustrativo lei trova tutte le indicazioni del caso: 1) Qualora la paziente dimenticasse di prendere una compressa di Diane all’ora consueta dovrà prenderla entro le successive dodici ore. Se trascorrono più di trentasei ore dall’assunzione dell’ultima compressa, la protezione contraccettiva non è più garantita. Tralasciare la compressa dimenticata e riprendere la normale assunzione giornaliera, ma adottare ulteriori precauzioni contraccettive per il resto del ciclo, per evitare l’instaurarsi di una gravidanza che renderebbe necessaria l’immediata interruzione del trattamento. 2) In caso di gravi disturbi gastrointestinali, l’assorbimento può essere incompleto. Se si manifestano vomito o diarrea entro tre-quattro ore dall’assunzione della compressa, l’efficacia contraccettiva potrebbe diminuire, come se fosse stata saltata una compressa, per cui continuare la normale assunzione giornaliera, ma adottare ulteriori precauzioni contraccettive per il resto del ciclo, per evitare l’instaurarsi di una gravidanza che renderebbe necessaria l’immediata interruzione del trattamento. Se alla sospensione del farmaco lei non dovesse osservare il classico sanguinamento, sarebbe indicato quindi effettuare un test di gravidanza per essere certi che lei non sia rimasta incinta (anche se questa eventualità dovrebbe essere piuttosto remota). Spero di averla rassicurata, a disposizione se desidera, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti