Vorrei partorire prima del termine!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 27/02/2018 Aggiornato il 27/02/2018

Anche se il bambino verso il termine della gravidanza appare grosso, specialmente se si tratta del terzo figlio, è più opportuno aspettare che il travaglio inizi spontaneamente, piuttosto che indurre il parto.

Una domanda di: Michaela
Ho 35 anni e sono alla 37 settimana +4 del
mio terzo figlio. Ieri mi sono recata dal mio medico, il
quale ha calcolato un peso di 3,5 kg proprio alla data di
ieri. Contando che sono stime e che 3 settimane prima pesava
1 kg meno, non sarebbe il caso di indurre ? Deve sapere che
io sono nata io 4,8 chilogrammi, i miei primi 2 figli sono stati
indotti a 38 settimane e sono nati di 3,8 e 4,0 chilogrammi e le
assicuro che il peso stimato alla nascita del secondo era di
3,6 chilogrammi: tutte le stime su di lui erano sbagliate . Il medico
mi ha detto che la testa è alta e di chiamarlo il 12 per
decidere per l’induzione ma a me sembra troppo in là
sinceramente …..non vorrei dover partorire una
torellina! Inoltre ha dei metodi per far scendere la bambina?

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, non abbia troppa paura per il peso stimato del suo terzo figlio!
E’ vero: lei ha già avuto dei piccoli “torelli” nei parti precedenti ma li ha comunque partoriti per via naturale e, immagino, senza complicanze particolari nonostante il travaglio di parto sia stato indotto con ben 2 settimane di anticipo rispetto al termine.
Se la sua gravidanza attuale non ha avuto complicazioni quali il diabete gestazionale (immagino lei abbia effettuato la curva da carico di glucosio e che sia risultata negativa, dico bene?), non abbiamo in teoria motivo di indurla, dal momento che ha già partorito un figlio di 4 chili di peso…la strada è ormai “spianata”, non crede?
Ad ogni modo, intanto che cerca di convincere il suo curante ad indurle il travaglio prima del 12 di marzo, le darei alcuni consigli su come stimolare le contrazioni uterine per mettersi in moto autonomamente.
L’attività sessuale (rapporti completi in particolare) stimola il collo dell’utero, in quanto le prostaglandine contenute nel liquido seminale hanno un azione simile al gel che viene utilizzato per la maturazione del collo uterino durante l’induzione medica del travaglio.
Inoltre, sempre i rapporti sessuali, ma anche la stimolazione del capezzolo, sollecitano direttamente e indirettamente le contrazioni uterine.
L’attività fisica può avere un ruolo nel facilitare le contrazioni uterine. In particolare, il salire e scendere le scale le favorisce, così come l’impegnarsi nei mestieri di casa (le fatidiche “pulizie di primavera”, naturalmente senza arrampicarsi sulla scala per pulire i vetri, mi raccomando!)
C’è chi suggerisce di utilizzare l’olio di ricino per facilitare l’evacuazione e anche l’insorgenza del travaglio ma non si tratta di un rimedio scientifico. A ogni modo se dovesse notare un intestino rallentato potrebbe sottoporsi ad un clistere e valutare se questo stimoli anche le tanto attese contrazioni.
Sembra che la tisana di salvia favorisca il travaglio… basta immergere le foglie fresche tritate in acqua bollente per una ventina di minuti, filtrare, bere e…aspettare gli effetti!
Infine, mi permetta una breve considerazione. Una volta si induceva il travaglio di prassi, oggi si cerca di essere più rispettosi della fisiologia della nascita per non incorrere in complicanze materne o fetali…per questo il collega sta prendendo tempo: è nel vostro interesse, glielo assicuro!
Spero di esserle stata di aiuto e d’incoraggiamento, a disposizione se desidera.

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