Piccolissimo che fatica ad addormentarsi

A cura di Roberta Levi - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 04/12/2023 Aggiornato il 04/12/2023

C'è da mettere in conto che un lattantino reclami spesso il seno durante la notte e anche pianga per farsi prendere in braccio dalla mamma (o dal papà).

Una domanda di: Raffaella
Mio figlio di un mese e mezzo fa fatica ad addormentarsi. Riesce ad addormentarsi solo in braccio e non appena lo metto giù in carrozzina o culletta si sveglia nel giro di pochi minuti e inizia ad agitarsi… durante la notte siamo riusciti a tenerlo un po’ di più a dormire in culla, ma comunque capita spesso che inizi a lamentarsi fino a svegliarsi, e comunque il sonno non è mai un sonno profondo, ma anzi molto leggero… siamo disperati perché non capiamo il motivo per cui il bambino nonostante sia molto molto stanco non riesca a dormire: secondo lei è solo questione che il neonato ha bisogno di stare in braccio avendo il contatto ? Oppure ci possono essere altre cause ? Ho notato che spesso il bambino soprattutto dopo le poppate è come se ‘masticasse’ e a volte fa delle facce un po’ schifate come se avesse aula cosa in bocca, spesso anche simulazione di vomito.. ma raramente ha rigurgitato il latte.. lo fa ma non spessissimo.. lui vuole stare spesso attaccato al seno, prende solo il mio latte e si attacca ogni volta che vuole anche quando è nervoso… forse è troppo? Adesso ha un mese e mezzo. Nato 3350 pesa 5500.
Roberta Levi
Roberta Levi

Gentile signora, il neonato impiega almeno tutto il mese successivo alla nascita ad adattarsi al mondo esterno. Era abituato all’interno dell’utero materno, dove era sempre a contatto con la mamma e dove tutte le sue esigenze venivano soddisfatte. Una volta venuto al mondo tutto questo viene a mancare ed ecco che se ha fame, freddo, caldo non gli resta che esprimerlo con il pianto, che è il suo modo di dire alla mamma di prenderlo in braccio, di occuparsi di lui. Questo non deve essere considerato come un vizio (questo concetto è stato superato da un pezzo!) ma come una vera e propria necessità. Il neonato ha bisogno del contatto fisico,  ha bisogno delle braccia di mamma o papà, di sentirne il calore e il battito del cuore. Poiché è vero che non si può vivere con il bambino in braccio si possono provare alcuni accorgimenti, per esempio utilizzare una fascia, per portare il bimbo con sé,  tenendo presente che questa soluzione è ottima perché i piccolissimi hanno bisogno di contenimento fisico, che evita loro di muoversi in spazi grandi che possono creare spavento e farli sentire smarriti. Anche la presenza di rumori di sottofondo possono aiutare un lattante a rilassarsi, non a caso per i bebé ci sono i carillon. Per quanto riguarda l’allattamento, è normale che nei primi mesi il neonato voglia nutrirsi spesso, l’attaccarsi al seno oltre ad assicurargli il giusto apporto di nutrimento serve anche a rilassarlo e a confortarlo, quindi è corretto adattarsi alle sue esigenze e assecondarlo. Dura così poco l’epoca dei bambini piccolissimi, conviene dedicarsi al loro accudimento godendo di questo tempo così breve senza ansia, senza cercare a tutti i costi ragioni mediche per giustificare comportamenti che di fatto sono propri dei primi mesi di vita. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo che inizia a stare in piedi da solo: vanno stimolati i primi passi?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità.   »

Piccolissima con stitichezza: che fare?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

La stipsi nel neonato è una condizione non significativa dal punto di vista medico, quindi non richiede esami o l'impiego di medicine particolari. Per favorire l'evacuazione si possono usare microclismi al miele specifici per l’età,  »

Contraccettivo ormonale a poche settimane dal parto e sanguinamento che non si arresta

09/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

In genere, dopo il parto si consiglia di attendere almeno una o due mestruazioni prima di ricorrere a un metodo contraccettivo ormonale.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti