Adolescenti violenti, il cervello è diverso

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/09/2016 Aggiornato il 29/09/2016

Alcuni scienziati hanno dimostrato che il cervello degli adolescenti violenti e antisociali è differente da quello dei coetanei

Adolescenti violenti, il cervello è diverso

Gli adolescenti violenti hanno un cervello diverso dai coetanei che non presentano tali atteggiamenti. Lo dimostra uno studio italo-inglese che ha utilizzato la risonanza magnetica per identificare la struttura cerebrale di adolescenti maschi con diagnosi di disturbo della condotta sociale, un grave problema neuropsichiatrico che si presenta con estrema aggressività, uso di armi e droghe e comportamenti inappropriati.

Ricerca congiunta con l’Italia

Studiando lo sviluppo coordinato di numerose regioni del cervello e prendendo come riferimento in particolare lo spessore della corteccia cerebrale, scienziati italiani e inglesi hanno dimostrato come il cervello dei giovani che manifestano comportamenti violenti e contro la morale, sia molto diverso da quello degli adolescenti che non mostrano questi comportamenti. La ricerca internazionale, condotta dalle Università di Cambridge, Southampton, ‘Tor Vergata’ e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), è stata pubblicata sul “Journal of Child Psychology and Psychiatry”.

Anomalie dell’amigdala

“L’idea alla base dello studio – spiega Luca Passamonti, dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr – è che le regioni cerebrali che si sviluppano in modo simile, abbiano spessori corticali di livello comparabile. Studi precedenti – aggiunge – avevano già dimostrato che l’amigdala degli adolescenti con gravi disturbi della condotta sociale, presenta anomalie rispetto a quella di soggetti di pari età che non mostrano tali comportamenti. Tuttavia, ritenevamo troppo semplicistico ricondurre problematiche della condotta così complesse ad anomalie in una singola regione cerebrale, e infatti – spiega ancora – i nostri ultimi dati hanno mostrato che il disturbo coinvolge moltissime regioni del cervello che presentano cambiamenti anatomici di natura complessa”.

Non solo un atteggiamento ribelle

I ricercatori hanno esaminato 58 adolescenti maschi con disturbo della condotta sociale e 25 individui non affetti da malattie neuropsichiatriche. “Le differenze che abbiamo riscontrato dimostrano che gran parte del cervello è coinvolto in questa malattia neuropsichiatrica – commenta Graeme Fairchild dell’Università di Southampton – il disturbo della condotta sociale è un reale problema cerebrale e non, come alcuni ancora sostengono, semplicemente una forma di esagerata ribellione alle regole della società. I risultati dimostrano anche che ci sono differenze cerebrali molto significative tra gli individui che sviluppano tale disturbo nella fanciullezza o durante l’adolescenza“.

L’influenza di geni e ambiente

Rimane ancora da stabilire la combinazione di fattori genetici e ambientali che possa portare alle anomalie cerebrali osservate. “Ora che siamo capaci di produrre una mappa delle anomalie nell’intero cervello degli adolescenti con disturbo della condotta sociale potremmo vedere se le terapie disponibili siano capaci di influenzare la maturazione del cervello e di ridurre tali comportamenti”, conclude Ian Goodyer, dell’Università di Cambridge.

 

 

 
 
 

In breve

LA RIBELLIONE NASCE NEL CERVELLO

Rispetto al passato, con questo studio si sono fatti grandi passi avanti, dato che prima si pensava che tali comportamenti fossero imputabili a forme di ribellioni nei confronti di ogni tipo di autorità.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

RX al torace in un bimbo piccolo: ci possono essere conseguenze per la sua salute?

27/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Marcello Orsi

La quantità di radiazione che il corpo assorbe durante una radiografia al torace non desta preoccupazione. A maggior ragione, in ambito pediatrico le apparecchiature sono tarate in modo da ridurre al minimo l'esposizione ai raggi X.  »

Secondo il test ero incinta ma poi sono arrivate le mestruazioni: era un falso positivo?

19/05/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Si può escludere che un test di gravidanza sia falsamente positivo, mentre è possibile che la gravidanza dopo un inizio fugace si sia spenta. L'eventualità è relativamente frequente, soprattutto se la donna non è più giovane.   »

Fai la tua domanda agli specialisti
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser