Che cosa fare per l’anemia in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/01/2013 Aggiornato il 23/01/2013

L’anemia in gravidanza dipende da una carenza di ferro perché l’organismo materno lo deve “cedere” in parte al feto 

Che cosa fare per l’anemia in gravidanza

Un disturbo del sangue

Secondo le statistiche circa il 30% delle donne in attesa di un bambino, a partire dal secondo trimestre di gravidanza, va incontro a un’anemia. Questa malattia consiste in una diminuzione sia dei globuli rossi (elementi corpuscolati del sangue) sia dell’emoglobina, la sostanza contenuta proprio nei globuli rossi che ha la funzione di trasportare l’ossigeno a tutte le cellule dell’organismo.

Da non trascurare

Di norma, l’anemia è di lieve entità e quindi non ostacola il buon andamento della gravidanza. Tuttavia è importante non trascurare questo segnale di allarme, sia perché determina una costante sensazione di spossatezza che può peggiorare la qualità della vita nella futura mamma, sia per evitare di arrivare al parto in una condizione di indebolimento organico che può rendere l’evento molto più complicato da affrontare.

Il ferro diminuisce in gravidanza

L’anemia in gravidanza può essere provocata da una carenza di ferro, la sostanza implicata nella produzione dei globuli rossi e dell’emoglobina. Nel corso della gestazione, la quantità di ferro normalmente introdotta con gli alimenti, così come quella che l’organismo tiene in deposito per far fronte alle emergenze (per esempio nel caso di emorragie), risulta spesso insufficiente a coprire il fabbisogno sia della madre sia del bambino.

Pallore e stanchezza

Le classiche spie dell’anemia sono la carnagione molto pallida della futura mamma e un senso di stanchezza e debolezza generalizzato. In questi casi, è necessario riferire i sintomi al medico curante o al ginecologo. In ogni caso l’anemia puo venire riscontrata con gli esami del sangue eseguiti di routine nel corso della gestazione.

Si cura a tavola

In gravidanza è fondamentale mangiare quotidianamente alimenti ricchi di ferro, come la carne e il pesce. In particolare sono particolarmente ricchi di questo minerale: pesce, carne, pomodoro secco, sesamo, germe di grano, soia, prezzemolo, fagioli, pistacchi, tuorlo d’uovo, ceci, fiocchi d’avena, crescione, lenticchie, fave, orzo, mandorle, fichi, spinaci, pane integrale. Un consiglio: insaporire i cibi con il limone, perché la vitamina C favorisce l’assorbimento di ferro da parte dell’organismo. Il ferro è contenuto anche nei vegetali, ma in una forma meno assimilabile dall’organismo rispetto a quello presente negli alimenti di origine animale.

A volte servono gli integratori

Se la carenza di ferro è elevata, può essere necessario assumere un integratore di ferro prescritto dal ginecologo o dal medico di base. A partire dal secondo trimestre la carenza può essere forte soprattutto nelle donne che già soffrivano di anemia prima della gravidanza, a causa delle richieste maggiori da parte del feto.

In breve

I sintomi dell'anemia

Le classiche spie dell’anemia sono la carnagione molto pallida della futura mamma e un senso di stanchezza e debolezza generalizzato. Per avere conferma di questo disturbo è necessario fare le analisi del sangue.

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